A Cividale del Friuli va in scena la Mitteleuropa
Un luogo attraversato dalla Storia che fa i conti con "l'inevitabile" della vita

"Capitale del ducato, e prima località a cadere in mano ai longobardi, fu la città di Cividale, fondata da Giulio Cesare con il nome di Forum Iulii (da qui il nome dell’intera regione: Friuli) e poi ribattezzata dai longobardi Civitas Forum Iulii, da cui deriverà il nome moderno. Cividale fu teatro di primo piano dell’Italia longobarda e conserva ancora oggi alcune delle testimonianze artistiche e architettoniche più rilevanti di questa civiltà, come il Tempietto longobardo". Così Mariachiara Davini descrive Cividale del Friuli in 100 storie sul Friuli che non ti hanno mai raccontato.

Ci sono luoghi che hanno attraversato la Storia e che sono perfetti per chi abbia delle storie da raccontare: antiche mura, ponti magici, passi che risuonano nelle stradine e mille cose da dire per chi abbia la fortuna di trovarsi lì. Questo incanto sospeso tra passato e futuro rende bello il presente, facile l’incontrarsi e suggestive le giornate per chi abbia voglia di ascoltare nuove e vecchie storie.

È quello che propone da ben 32 anni il Mittelfest, un festival multidisciplinare (teatro, musica e danza e circo) e internazionale, che opera in due direzioni: da un lato come vetrina dello spettacolo dal vivo centroeuropeo in Italia, dall’altro come istituzione culturale radicata nel territorio di Cividale del Friuli, patrimonio Unesco, nella regione Friuli Venezia Giulia, agendo come ponte tra la dimensione nazionale e quella mitteleuropea. La scelta di Cividale del Friuli come luogo emblematico della cultura mitteleuropea e balcanica viene così naturale: un ambiente raccolto che vede un’interazione tra pubblico e manifestazioni svilupparsi strettissimo e coinvolgente.

Se c’è una cosa che ci hanno insegnato questi ultimi anni è che non tutto è sotto il nostro controllo. Tuttavia, se alcuni fatti appartengono alla categoria dell’inevitabile, e vanno accolti e decifrati per ciò che ci vogliono portare, sta a noi battere anche un sentiero diverso; ed ecco che il tema scelto quest’anno dal direttore artistico Giacomo Pedini è "inevitabile". Ricchissimo e incredibilmente vario il cartellone, che apre anche al pubblico del domani, ospitando nella sua programmazione un ampio progetto famiglia, per includere e formare i più giovani.

Di seguito, alcuni degli spettacoli in programma (qui il cartellone completo):
Il visconte dimezzato (22 luglio) con Vinicio Marchioni e Radio Zastava; Le rose di Sarajevo di Erri de Luca e Cosimo Damiano Damato, con la Minuscola orchestra balcanica di Giovanni Seneca, omaggio al poeta Izet Sarajlić (29 luglio). Tre fenomeni. Vivaldi-Piovani: i concerti della natura (23 luglio): tre celeberrimi concerti di Vivaldi si uniscono e si riformulano con nuove composizioni scritte da Nicola Piovani.
Gli spettacoli itineranti: Deriva Urbana (A part not apart from a place) (22 e 23 luglio) del collettivo austro-catalano Eléctrico 28; Walk with me di Strijbos & Van Rijswijk (28-30 luglio); La fiera degli altri (28-30 luglio, teatro) di Effetto Larsen.
La musica di Janoska Goes Symphonic (21 luglio) con il gruppo austro-slovacco Janoska Ensemble e la FVG Orchestra e dei Fast Animals and Slow Kids, sul palco con l’Orchestra Arcangelo Corelli (30 luglio).

Marlene (27 luglio), la storia di Marlene Dietrich. Con la star serba Mirjana Karanović, scritto e diretto da Haris Pašović, ex direttore di Mittelfest e uno dei più registi più stimati del Sud-Est Europa;
La danza di Mechanincs of distance dell’ungherese Máté Mészáros, e La sarta (23 luglio), con la più importante clownessa europea, la svizzera Gardi Hutter.
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