Voto in Azerbaigian, 124 seggi su 125 a filogovernativi

Voto bocciato dall'Osce. Opposizione denuncia gravi irregolarità
epa11576957 People lineup to collect their ballots at a polling station during the parliamentary elections in Baku, Azerbaijan, 01 September 2024. Parliamentary elections are taking place in Azerbaijan on 01 September. 990 candidates are competing for 125 seats in the Milli Mejlis parliament. EPA/ROMAN ISMAYILOV
epa11576957 People lineup to collect their ballots at a polling station during the parliamentary elections in Baku, Azerbaijan, 01 September 2024. Parliamentary elections are taking place in Azerbaijan on 01 September. 990 candidates are competing for 125 seats in the Milli Mejlis parliament. EPA/ROMAN ISMAYILOV

MOSCA, 02 SET - La quasi totalità dei seggi del Parlamento azero sono stati ufficialmente assegnati a candidati del partito di governo o suoi alleati dopo le legislative di ieri, fermamente bocciate dagli osservatori internazionali dell'Osce e durante le quali, secondo l'opposizione, si sarebbero registrate numerose violazioni. Stando alla Commissione elettorale, al partito "Yeni Azerbaijan" del presidente Ilham Aliyev saranno assegnati 68 seggi su 125, altri 45 andranno a candidati formalmente indipendenti ma in realtà considerati vicini al governo, e 11 a nove partiti anch'essi ritenuti filogovernativi. L'opposizione ha ottenuto un solo seggio, che andrà a un candidato del partito Alternativa repubblicana. Gli osservatori internazionali non hanno mai giudicato libere ed eque le elezioni svolte in Azerbaigian negli oltre 20 anni in cui Ilham Aliyev è al potere. Il partito di opposizione Musavat parla di "violazioni massicce", compresi casi di voto multiplo. Gli osservatori internazionali dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) denunciano che le elezioni "non hanno offerto agli elettori vere alternative politiche e si sono svolte all'interno di un quadro giuridico eccessivamente restrittivo delle libertà fondamentali e dei media". Hanno inoltre espresso preoccupazione per "le intimidazioni nei confronti degli elettori e la loro capacità di esprimere il proprio voto senza temere ritorsioni". "L'aumento degli arresti e delle detenzioni di giornalisti e attivisti della società civile, combinato con il quadro giuridico restrittivo dei media, ha portato ad una diffusa autocensura e ha fortemente limitato le possibilità del giornalismo indipendente", afferma il loro comunicato. (ANSA).

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