Turismo in crisi in Medio Oriente per la guerra a Gaza

In calo le prenotazioni per l'Egitto, la Giordania e il Libano
epa08498823 Jordan domestic tourists walk in front of the Treasury building at the reopened Petra archeological site, in Petra, some 280 km south of Amman, Jordan, 20 June 2020. Petra archeological site is one of the landmarks of Jordan tourism sector, the former Nabatean capital which dates back to about 200 BC, attracted in 2019, according to official figures, about 1,13 million visitors from all over the world. Following the start of the COVID-19 coronavirus pandemic in Jordan, the last tourist left Petra on 16 March. Since then its some 200 guides, 1,500 horse and donkey owners, hotels, restaurant and tourist stalls workers stayed without a fixed revenue. As Jordan tourism sites have officially reopened to domestic tourism on 16 June, locals flocked on 20 June to visit Petra in quiet surroundings without the big tourist buses. EPA/ANDRE PAIN
epa08498823 Jordan domestic tourists walk in front of the Treasury building at the reopened Petra archeological site, in Petra, some 280 km south of Amman, Jordan, 20 June 2020. Petra archeological site is one of the landmarks of Jordan tourism sector, the former Nabatean capital which dates back to about 200 BC, attracted in 2019, according to official figures, about 1,13 million visitors from all over the world. Following the start of the COVID-19 coronavirus pandemic in Jordan, the last tourist left Petra on 16 March. Since then its some 200 guides, 1,500 horse and donkey owners, hotels, restaurant and tourist stalls workers stayed without a fixed revenue. As Jordan tourism sites have officially reopened to domestic tourism on 16 June, locals flocked on 20 June to visit Petra in quiet surroundings without the big tourist buses. EPA/ANDRE PAIN

ROMA, 02 NOV - La guerra tra Israele e Hamas sta minando il turismo in tutto il Medio Oriente in questo che viene considerato un periodo di alta stagione e cioè da ottobre a fine maggio. Il settore è una delle principali fonti di guadagno in valuta estera in Libano, Giordania ed Egitto, tutti Paesi che confinano con Israele e che sono sottoposti a diversi livelli di pressione economica. Il conflitto in corso, secondo il quotidiano emiratino The National, ha colpito tutti e tre i Paesi in misura diversa, mentre in Siria, il quarto Paese confinante con Israele, il settore era già in crisi a causa di un decennio di guerra civile. Il Cairo, al momento, segnala la presenza di migliaia di turisti alle piramidi e al museo nazionale: la maggior parte di loro però aveva già prenotato e ha scelto di proseguire il viaggio per non perdere soldi, hanno dichiarato gli operatori turistici. "Ma adesso molti stanno rinunciando a fare nuove prenotazioni fino a quando la situazione non sarà risolta", ha detto Zaki Reda, proprietario di un'agenzia di viaggi al Cairo. In particolare, le cancellazioni sono soprattutto da parte di gruppi provenienti da Germania, Gran Bretagna e Francia. In Giordania, la situazione cambia. Jerash, il più grande sito romano del regno, ha avuto solo visitatori occasionali questa settimana rispetto alle centinaia di turisti europei che affollano il sito. Mentre a Petra, principale meta del turismo di massa, un agente di viaggio ha riferito che l'80% delle prenotazioni alberghiere sono state cancellate. E nel governatorato adiacente di Aqaba, l'unico sbocco al mare della Giordania, le navi da crociera hanno smesso di arrivare. Il turismo, che ufficialmente include gli espatriati in visita in patria, porta miliardi di dollari in Giordania, Libano ed Egitto e rappresenta una percentuale significativa degli afflussi di valuta estera che hanno contribuito a mitigare le difficili condizioni economiche. (ANSA).

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