Una Lunghissima Ombra, progetto audiovisivo di Laszlo De Simone

Comprende un poema visivo e un disco articolato in 17 tracce

(ANSA) - ROMA, 17 OTT - A sei anni di distanza dall'ultimo lavoro discografico, ecco Una Lunghissima Ombra, nuovo album di Andrea Laszlo De Simone, in uscita per 42 Records. L'ultimo progetto artistico del musicista, compositore e chansonnier torinese si compone di un disco e di un poema visivo fatto di "quadri filmici", in cui si manifestano frammenti di (iper)realtà, di elementi naturali e di paesaggi urbani. Un susseguirsi contemplativo e quasi psichedelico di epifanie, fra fuoco e nebbia, riflessioni che si fanno immagine e prendono vita. Già pubblicato lo scorso maggio in una versione con il solo suono ambientale, il film si riaccende nella sua versione definitiva, completa delle canzoni, proprio in concomitanza con l'uscita del disco. "Una Lunghissima Ombra - scrive Laszlo De Simone - è un progetto audiovisivo in cui ho provato a portare alla luce i pensieri intrusivi, quelli che sono costantemente presenti dentro di noi anche quando stiamo pensando ad altro e che finiscono per proiettare lunghe ombre sulla nostra esistenza. Per farlo mi sono avvalso di una metafora semplice, quella del processo di formazione delle ombre. Ho scelto di rappresentare un "punto di luce" attraverso delle inquadrature fisse della realtà, un "oggetto" attraverso i testi delle canzoni e "le ombre" attraverso la musica. Perché l'ho fatto? Per via delle mie ombre, temo". Articolato in 17 tracce, alcune della quali strumentali - l'intro (Il buio) e quattro interludi (Neon, Diffrazione, Spiragli e Rifrazione) che dialogano con le canzoni come un contesto sonoro sottostante - il disco abita gli ampi territori musicali che fin dal suo esordio contraddistinguono l'autorialità compositiva di Laszlo: dalla tradizione cantautorale italiana e francese alla psichedelia, dalle aperture sinfoniche ai passaggi più rock, field recording e musica concreta, elettronica e qualche ricordo beat. Una Lunghissima Ombra trova la sua forma compiuta nell'opera presentata in anteprima all'Angelo Mai a Roma e destinata ad avere vita propria: una cupola geodetica con audio spazializzato che consente di ascoltare l'album (e di vedere il film) in forma intima - per pochi spettatori alla volta - e immersiva, grazie a un sistema di 15 altoparlanti. Inoltre il 7 dicembre, di mattina, al cinema Barberini di Roma ci sarà una seconda occasione per una visione con ascolto condiviso ma in forma differente, grazie alla doppia proiezione speciale - alle 12 e alle 13.30 - su grande schermo con audio in dolby atmos. (ANSA).

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