Tutti trasferiti dalla chiesa di Vicofaro, via 100 migranti

Molteni 'Liberata canonica'. Ingressi chiusi, parroco non ci sta

(ANSA) - PISTOIA, 29 GIU - Con il trasferimento di quasi tutti i migranti, oltre 100, via dal centro di accoglienza improvvisato nella parrocchia di Vicofaro da don Massimo Biancalani, si avvia a conclusione questa esperienza, molto criticata, iniziata una decina di anni fa a Pistoia. Decisiva l'ordinanza di sgombero disposta dal Comune il 7 giugno per criticità igienico sanitarie troppo marcate. "Finalmente, con un lavoro attento e scrupoloso delle autorità, la canonica di Vicofaro a Pistoia è stata liberata grazie al trasferimento di tutti i soggetti che da oltre un decennio la occupavano in condizioni di abitabilità inaccettabili e indegne - dichiara il sottosegretario al ministero dell'Interno Nicola Molteni - A Vicofaro, luogo per anni incapace di generare integrazione e inclusione, si è finalmente ristabilita legalità, sicurezza e rispetto delle regole". In questi giorni il trasferimento degli immigrati via da Vicofaro è avvenuto sotto traccia per l'impegno della diocesi e della Caritas, che hanno messo a disposizione locali più idonei: si tratta di canoniche e ambienti della curia a Pistoia, Quarrata e Larciano, che non vengono abitati. Questi 100, rivendica la diocesi, con l'ausilio di operatori e volontari, saranno seguiti nei loro percorsi di vita verso l'integrazione e l'autonomia. Biancalani ha fatto ricorso al Tar e lanciato via social un appello alla mobilitazione che non ha avuto risposte. Sempre in settimana il vescovo Fausto Tardelli si è dissociato dal suo prete. E oggi la diocesi comunica che circa 100 hanno accettato di lasciare Vicofaro per strutture idonee. Sul posto restano solo alcuni fragili, soggetti con problemi psichici o di tossicodipendenza. La curia esorta don Biancalani ad aiutarli "ad accettare il trasferimento in strutture apposite dove saranno aiutati in percorsi personalizzati di cura e reinserimento". La curia, inoltre, sta chiudendo gli accessi alla canonica e alle sale parrocchiali di Vicofaro con dei pannelli precisando che "agli ospiti rimasti non è mai impedito né lo sarà l'accesso ai locali necessari per una corretta permanenza come la cucina e i bagni" e che "le operazioni di chiusura, ampiamente annunciate e comunicate al parroco, hanno interessato solo aperture che non impediscono né la sicurezza né la vita in struttura". "La pannellatura degli accessi - si spiega - si è resa necessaria per impedire il rientro o l'afflusso di nuove persone a Vicofaro, cosa che, come concretamente dimostrato da fatti concreti, è effettivamente avvenuta". "Nessuno, se vorrà - assicura la diocesi -, sarà lasciato senza una ricollocazione". (ANSA).

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