Sparò e uccise il figlio, in aula abbraccio con la moglie

(ANSA) - NOVARA, 10 OTT - Si è aperto questa mattina in tribunale a Novara il processo in corte d'assise che vede imputato con l'accusa di omicidio contro il discendente Edoardo Borghini, l'uomo di 64 anni che il 19 gennaio scorso, al culmine di una violenta lite nella villetta di Ornavasso (Verbano-Cusio-Ossola), esplose due colpi di fucile uccidendo il figlio di 34 anni, Nicolò. L'uomo, al momento, si trova ai domiciliari a casa di un familiare. Nel corso dell'udienza il legale dell'imputato, l'avvocato Gabriele Pipicelli, ha presentato richiesta di ammissione al programma di giustizia riparativa, che può configurare il riconoscimento di una attenuante. La corte ha accolto la richiesta e Borghini potrà accedervi dopo la fase istruttoria del procedimento nella quale verranno ascoltati, oltre alla moglie e alla sorella di lei presenti in casa al momento dell'omicidio, anche altri parenti e familiari, vicini di casa, il datore di lavoro della vittima e gli operatori intervenuti sulla scena del delitto. In aula, questa mattina, erano presenti alcuni familiari, tra cui la moglie dell'omicida e madre della vittima: al termine dell'udienza, la donna e l'imputato si sono abbracciati, entrambi visibilmente commossi. Da quanto si apprende, l'uomo ha già risarcito la donna, cedendole l'intera proprietà della casa in cui vivevano, mentre le altre parti offese, i più prossimi congiunti della vittima, non avrebbero voluto risarcimenti. Si torna in aula il prossimo 14 novembre e a seguire in altre tre udienze già calendarizzate tra la fine di novembre e la prima metà di dicembre. (ANSA).
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