Sci: 'Mi ero dimenticata di Sofia', Goggia si racconta

(ANSA) - ROMA, 09 OTT - Red Bull lancia "I'm Coming Home", la nuova serie che svela il lato più autentico di tre leggende dello sci italiano, Sofia Goggia, Dorothea Wierer e Dominik Paris. Un racconto inedito che intreccia sport, vita personale e nuove prospettive, mostrando i sogni, i sacrifici e la determinazione che hanno segnato le loro carriere. Ogni episodio è un viaggio nel cuore e nella mente dei tre atleti, offrendo uno sguardo privilegiato sul loro quotidiano, tra allenamenti, riflessioni e momenti lontani dalle gare. Dalla memoria alla prospettiva: le tre leggende infatti, ripercorrendo il passato, i sacrifici, le rinunce e le vittorie, si interrogano anche su ciò che li aspetta, su quella che sarà la vita dopo lo sport. Tra desideri, paure e la libertà di non sapere ancora cosa verrà. È da oggi disponibile sul canale YouTube di Eurosport Italia il primo episodio: Sofia Goggia è la prima a raccontarsi al di là della pista e della gara, spiegando cosa significhi vivere sulla propria pelle una vita interamente votata alla performance, al risultato, alla cura del dettaglio. Una tensione verso l'eccellenza che, come da lei stessa riconosciuto, l'ha portata sì ad essere una campionessa unica, ma anche a volte a trascurare la parte più intima di sé: "L'ambizione di essere un'atleta vincente, sempre al top, mi aveva portato a curare tutti i dettagli della performance sportiva - racconta Goggia - ma fondamentalmente mi ero dimenticata di Sofia, della ragazza, della giovane donna che ero ancora prima di essere atleta". In questo senso, il punto di svolta è avvenuto a seguito del gravissimo infortunio del 5 febbraio 2024, con la rottura di tibia e malleolo destro in allenamento. Un momento nel quale la paura di non poter più tornare a gareggiare era concreta: "Ho pensato che la mia carriera fosse finita. Poi però ho capito che per riprendersi ci si deve rimettere sotto, con tanto impegno e tanta fatica. E forse la parte più pesante non è stata quella fisica, ma quella emotiva, il dover risolvere i miei crucci interiori". Ed è proprio qui che Sofia ha tratto una nuova consapevolezza: quella che lo sport, per quanto totalizzante, non deve soffocare la persona, e che sebbene i compromessi non le appartengano, fosse importante e necessario anche "vincere nella vita", che per sua stessa ammissione "non è sempre una gara al cancelletto". Una consapevolezza che intende trasformare in nuova energia, per continuare a creare gioia, passione e divertimento nel mondo dello sci, portando idealmente tutti i suoi tifosi con sé: "Fare le cose solo per sé stessi è un'ambizione piccola: la bellezza è nella condivisione delle emozioni con gli altri. Ogni volta che salgo sul podio e sventolo la bandiera italiana, ricordo a me stessa da dove vengo e cosa rappresento". (ANSA).
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