Scandalo postumo su Al Fayed, denunce di abusi salite a 146

Polizia Gb aggiorna presunte vittime. Indagini pure all'estero

(ANSA) - LONDRA, 13 AGO - Continuano a moltiplicarsi le denunce a carico del defunto Mohamed Al-Fayed, magnate egiziano trapiantato nel Regno Unito, notissimo per decenni sulle scene pubbliche britanniche e internazionali, la cui figura è finita al centro di un vasto scandalo postumo riguardante accuse di violenze e vessazioni sessuali seriali. Scandalo che coinvolge centinaia di presunte vittime e testimoni, con un totale di deposizioni raccolte dalla polizia britannica salite a quota 146, secondo un ultimo aggiornamento condiviso con le denuncianti, e oggi con i media. Gli investigatori hanno fatto sapere d'aver raccolto nuovi elementi, sulla scia dell'inchiesta giornalistica post mortem condotta dalla Bbc nei mesi scorsi rispetto alle malefatte imputate al businessman su molestie o stupri inflitti nei decenni passati a dipendenti giovani e giovanissime dell'epoca; denunce alle quali vanno aggiunte quelle 'storiche' di almeno altre 21 persone, che si erano fatte avanti con gli inquirenti già a partire dal 2005, quando Al-Fayed era ancora vivo e influente, ma le cui accuse non erano allora approdate a nulla: cosa per la quale Scotland Yard ha chiesto formalmente scusa di recente. La vicenda ha anche diramazioni in Paesi esteri, dove il miliardario aveva interessi e proprietà e dove sarebbero avvenuti alcuni dei fatti. Paesi con le cui forze dell'ordine si sta cooperando, ha precisato Karen Khan, ispettrice capo della Met Police che guida un team di detective ad hoc. Le accuse partono in particolare da ex impiegate dei grandi magazzini del lusso di Harrods, gioiello della corona a Londra dell'impero d'affari di Al-Fayed fino al 2010. E coinvolgono almeno 5 persone tuttora in vita, individuate come potenziali complici nell'ambito di un sorta di sistema di reclutamento aziendale 'coperto' di dipendenti-prede (alcune nemmeno maggiorenni) messe a disposizione a suo tempo del patron-predatore. Un sistema adottato all'apparenza pure all'interno di altre ex società del tycoon (padre di Dodi, ultimo fidanzato della principessa Diana, morto con lei nel tragico incidente del tunnel dell'Alma del 1997): dall'hotel Ritz di Parigi alla sezione femminile del club di calcio londinese del Fulham. (ANSA).

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