Pugilato: domani torna Pacquiao, sfida la legge del tempo

A 46 anni, e dopo stop di 4, con Barrios per Mondiale welter Wbc

(ANSA) - LAS VEGAS, 18 LUG - "Torno perché la boxe mi mancava, e dopo che il mio corpo si è riposato per quattro anni ora mi sento pronto per ritornare". Lo dice Manny Pacquiao, 46enne fuoriclasse del ring e idolo delle Filippine, paese di cui è stato anche un politico con tanto di seggio al Senato, alla vigilia del suo ritorno sul ring esattamente 30 anni dopo il suo primo incontro da professionista, disputato quando aveva appena 16 anni e non pensava che poi sarebbe diventato campione del mondo in otto categorie di peso diverse. Ora, grazie a una regola del Wbc che permette a campioni del passato di acclarata classe di combattere immediatamente per un titolo mondiale se decidono di tornare in attività, Pacquaio affronterà domani sera a Las Vegas (in Italia sarà notte), sul ring allestito nel MGM Grand Garden Arena, il trentenne texano di San Antonio Mario Barrios per la corona iridata dei welter. "Barrios è il campione del mondo per un motivo. E' bravo , potente un vero fighter - dice Pacquiao -, e quindi gode del mio massimo rispetto. Però io farò di tutto per vincere. I bookmakers mi vedono sfavorito? Mi sta bene, è già successo altre volte le cosa non mi condiziona". E cosa dice a chi teme per la sua incolumità dopo uno stop lungo 4 anni? "Mi fa piacere che le persone si preoccupino per me - la risposta di Pacquiao -, ma certi timori sono esagerati. Comunque le persone di cui più tengo conto sono i miei familiari. La mia famiglia ha visto come mi muovo, come mi alleno, la mia forma fisica, e mi sostengono perché vedono il vecchio stile di Pacquiao". Una vittoria del fuoriclasse filippino sarebbe storica, in quanto diventerebbe il primo pugile in attività a vincere un titolo mondiale importante dopo essere stato inserito nella Hall of Fame della boxe. E di questo ha parlato anche Barrios: "Lui è un Hall of Fame e per me è un onore incrociare i guantoni con lui. Darò tutto me stesso per batterlo perchè so che questo match sarà ricordato per sempre". "Combattere contro di lui - dice ancora il texano - sarà dura, alla fine sai che è una questione di uccidere o essere uccisi. Ma tanto di cappello a Pacquiao per aver dimostrato di essere grande. Ma ora è il mio momento e lo dimostrerò sabato. Andrò lì con cattive intenzioni e il potere nelle mie due mani. Non esiterò a premere il grilletto". (ANSA).

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