Procuratore di Catania, 'indagati volevano attaccare Stato'

(ANSA) - CATANIA, 20 NOV - "Mi sembra che passino in secondo piano i contenuti della protesta perché sia come è successo a Messina contro il Ponte, piuttosto che per un'altra causa, l'obiettivo di queste persone che si intrufolano, che seguono questi cortei è solamente uno: quello di attaccare i rappresentanti dello Stato". Lo ha detto il procuratore di Catania, Francesco Curcio a margine della conferenza stampa sull'operazione Ipogeo della Digos. "Il corteo - ha aggiunto Curcio - era diviso in due sezioni: persone che legittimamente volevano esprimere il loro dissenso rispetto a un protocollo governativo e altre mascherate da guerriglieri per non farsi identificare e per provocare l'idea di devastazione che abbiamo visto nei filmati". "Quindi - ha osservato il procuratore - abbiamo due facce di uno stesso evento. Una faccia legale, legittima, e una faccia, invece, che per noi è delittuosa". "Alcuni dei soggetti che abbiamo indagato - ha sottolineato Curcio - sono stati tratti in arresto per fatti più o meno simili avvenuti qualche tempo prima. Quindi si può dire che si tratta di un'attività di attacco gratuito, perché, ripeto, non è in discussione la libertà di contestare ma la possibilità di saccheggiare le città e comportarsi secondo schemi criminali. Hanno creato una specie di marchingegno - ha concluso Curcio - con il quale tiravano petardi contro la polizia. Sono state create delle bombe molotov, ordigni a tutti gli effetti lanciate contro i rappresentanti delle forze di polizia, alcuni dei quali infatti hanno subito delle lesioni". (ANSA).
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