Premio divulgazione musicale Ezio Bosso, ritorno a casa su Rai3

(ANSA) - ROMA, 01 DIC - ''Un ritorno a casa per Ezio Bosso su Rai3 dove fece i due programmi 'Che Storia è la Musica!'. Una vittoria postuma per lui perché nel suo nome le associazioni italiane che fanno musica da camera e sinfonica tornano protagoniste nella Tv generalista, che di solito dà voce solo all'opera lirica''. Così Tommaso Bosso, nipote del compositore e pianista morto nel 2020, definisce Il programma Grazie Ezio! in programma il 15 dicembre nella sede Rai di via Asiago, a Roma per la consegna del Premio alla Divulgazione Musicale Ezio Bosso indetto dalla associazione intitolata al musicista. ''E' il coronamento delle sue storiche battaglie a favore di questo repertorio - aggiunge - e l'averlo ottenuto a cinque anni dalla morte è per noi una grande soddisfazione". Sono 144 i progetti di istituzioni e associazioni giunti da tutta, con quasi 3.000 voti che hanno decretato il Premio del Pubblico, per la conquista dei quattro riconoscimenti per un ammontare complessivo di 22.000 euro. La cerimonia sarà trasmessa in differita da Rai3, Radio2 e il canale 202 del DTT, Raiplay. L' Associazione Ezio Bosso, promotrice del premio con Regione Puglia e Puglia Culture ''ringrazia tutti coloro che ci hanno creduto e ci hanno lavorato, a partire dal Comitato Scientifico presieduto da Michele dall'Ongaro'', "L'assegnazione del Premio porta a compimento un percorso che la Regione Puglia dedica alla divulgazione della musica da camera, un campo nel quale Bosso era un talento indiscusso - dice il presidente uscente Michele Emiliano -. Ci auguriamo che i vincitori possano riuscire nel compito di avvicinare il maggior numero di persone alla musica, specialmente le più giovani, perché un'educazione alla musica è sempre un'educazione alla libertà". "Con questo premio celebriamo un grande maestro e rinnoviamo la sua rivoluzionaria visione della musica che ha sempre portato un forte messaggio di speranza'' osserva Paolo Ponzio, presidente di Puglia Culture. "Ezio in tutto il suo percorso ha cercato di portare la musica "libera", come amava definirla, alla platea più ampia possibile - commenta Marco Caputo, direttore di Rai Radio -. Ascolto, empatia sono stati i valori guida del musicista ed incarnano perfettamente una visione del Servizio Pubblico che deve rivolgersi a tutti, popolare e non banale, accessibile e non elitaria''. (ANSA).
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