Perugia ha ricordato Laura Santi, 'donna libera e battagliera'

Cerimonia per la giornalista morta con suicidio assistito

(ANSA) - PERUGIA, 16 SET - Tra commozione, ricordi e speranze, con l'auspicio di veder approvata una legge regionale sul fine vita, Perugia ha reso omaggio a Laura Santi, la giornalista e attivista dell'associazione Luca Coscioni malata di sclerosi multipla morta con il suicidio assistito il 21 luglio. Lo ha fatto in una gremita Sala dei Notari dove si è svolto un evento in sua memoria. Una commemorazione fortemente voluta dalla stessa Laura. "So che mi regalerete un angolino di immortalità" aveva ripetuto alle persone più care. Il marito Stefano Massoli e la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, hanno così raccolto la sua volontà e l'hanno trasformata in realtà con l'iniziativa "Perugia per Laura" aperta da un lungo applauso. "Grazie per essere qui anche da parte di Laura" ha detto il marito. L'iniziativa si è caratterizzata quindi come un momento per raccontare, chi era Laura. "Libera, battagliera, fieramente convinta che per i diritti ci si dovesse mettere in gioco in prima persona, come ha fatto lei" è stato detto. All'evento si sono alternati interventi di rappresentanti delle istituzioni comunali e regionali, oltre che quelli di esponenti dell'associazione Luca Coscioni, come Marco Cappato (tesoriere), Filomena Gallo (segretaria nazionale) e Matteo Mainardi (responsabile iniziative sul fine vita), che con la giornalista hanno portato avanti la battaglia legale, quelli di alcune amiche che l'hanno sostenuta nel suo cammino. Per la sindaca l'incontro alla Notari si è caratterizzato come "un momento necessario e prezioso per ritrovarci intorno alla grande eredità di Laura". Perché, ha poi aggiunto, "i corpi se ne vanno ma quando siamo di fronte a vite che hanno saputo trasformare il proprio dolore individuale in una lotta collettiva c'è un messaggio che non si esaurisce mai affinché la grande lezione sulla dignità umana che lei ci ha lasciato continui a vivere dentro le nostre istituzioni e comunità". Oltre alla sindaca, sono intervenuti poi anche l'assessore regionale al welfare Fabio Barcaioli e la presidente dell'assemblea legislativa regionale Sarah Bistocchi. "La forza di Laura - ha poi sottolineato Cappato - è essersi rifiutata di vivere nel privato una condizione di sofferenza e tortura che ha voluto invece rendere pubblica per aiutare le altre persone che si troveranno nelle sue condizioni ad essere libere di decidere fino alla fine". (ANSA).

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