Legale vittima Almasri, 'da Italia gravissime violazioni'

'Depositata memoria a tribunale ministri con atti Cpi'

(ANSA) - ROMA, 30 GIU - E' stata depositata all'attenzione dei giudici del Tribunale dei Ministri di Roma una memoria con allegata la richiesta della Procura della Cpi di deferimento dell'Italia per mancata cooperazione a seguito della liberazione di Almasri e del suo rientro in Libia con un volo di Stato. L'iniziativa è dell'avvocato Francesco Romeo, legale di Lam Magok Biel Ruei, vittima e testimone delle torture del generale libico che nel febbraio scorso, con il supporto dell'associazione Baobab Experience, aveva presentato una denuncia per favoreggiamento a carico della premier Meloni e dei ministri Nordio e Piantedosi. Per Romeo l'atto della Corte penale internazionale dell'Aja, è "un documento importante perché effettua una minuziosa ricostruzione dei fatti e individua nelle decisioni adottate dei Ministri Nordio e Piantedosi (decisioni che la Presidente Meloni, a mezzo social media, ha dichiarato di aver contribuito ad adottare) una gravissima violazione dell'obbligo dell'italia di cooperare e dare esecuzione al mandato di arresto emesso dalla Cpu contro Almasri". Secondo il legale, inoltre, la "Procura presso la Cpi evidenzia che I'Italia ha espulso e trasferito in Libia Almasri senza però estradarlo, nonostante il governo italiano sostenga che vi fosse una presunta concorrente richiesta di estradizione libica. II decreto di espulsione invitava Almasri a lasciare il territorio italiano, ma il suo trasferimento aereo in Libia non è avvenuto sulla base del decreto di espulsione e l'ltalia non ha dato spiegazioni circa le modalità e la base giuridica del trasferimento in Libia. L'aereo di stato - prosegue Romeo - è partito da Roma per Torino molte ore prima che la Corte di Appello emettesse la sua decisione e molte ore prima che il ministro dell'interno emettesse il decreto di espulsione". Il penalista aggiunge, infine, che "non solo il decreto di espulsione e il successivo trasferimento in Libia di Almasri, con volo di stato senza previa consultazione della Corte, costituisce violazione dell'obbligo di cooperazione da parte dell'Italia, ma la Procura presso la Cpi evidenzia anche come aver liberato prima e trasferito poi Almasri in Libia abbia costituito per il ricercato una protezione di fatto - potenzialmente a tempo indeterminato - all'azione penale consentendogli di evitare il processo". (ANSA).

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto