Il Papa, 'non si può andare a messa e poi sparlare di tutti'

"Non serve fare volontariato se si disprezzano i poveri"
Pope Francis during the Angelus prayer, traditional Sunday's prayer, from the window of his office overlooking Saint Peter's Square, Vatican City, 25 August 2024. ANSA/ANGELO CARCONI
Pope Francis during the Angelus prayer, traditional Sunday's prayer, from the window of his office overlooking Saint Peter's Square, Vatican City, 25 August 2024. ANSA/ANGELO CARCONI

CITTÀ DEL VATICANO, 01 SET - Non si è cristiani se si va a messa e si prega ma poi allo stesso tempo non si ha attenzione per gli altri. E' quanto ha spiegato il Papa all'Angelus commentando il Vangelo di oggi. Soffermandosi sul significato della "purezza", il Papa ha sottolineato che "non è legata a riti esterni, ma prima di tutto a disposizioni interiori". "Non si può, ad esempio, uscire dalla Santa Messa - ha detto come esempio Papa Francesco - e, già sul sagrato della chiesa, fermarsi a fare pettegolezzi cattivi e privi di misericordia su tutto e su tutti. Quel chiacchiericcio che rovina il cuore, rovina l'anima". "Oppure mostrarsi pii nella preghiera, ma poi a casa trattare con freddezza e distacco i propri familiari, o trascurare i genitori anziani, che hanno bisogno di aiuto e di compagnia. Questa è una doppia vita". "O ancora - ha proseguito Papa Francesco - essere apparentemente molto corretti con tutti, magari fare anche un po' di volontariato e qualche gesto filantropico, ma poi dentro coltivare odio verso gli altri, disprezzare i poveri e gli ultimi o comportarsi in modo disonesto nel proprio lavoro". (ANSA).

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