Gli anziani preti 'coinquilini' fanno il tifo per don Matteo

Zuppi a Bologna abita in una casa di riposo per sacerdoti

(ANSA) - BOLOGNA, 04 MAG - "Se lo vedessi affacciarsi da quella finestra su piazza San Pietro come nuovo Papa, ne sarei felice perché noi tutti conosciamo che persona è, ma anche un po' dispiaciuto perché non lo avremo più qui con noi. Intanto, il nostro compito di cristiani è pregare". E' questo il sentimento di don Franco, comune agli altri preti, in tutto 25, che vivono alla Casa del Clero di via Barberia a Bologna, dove risiede anche l'Arcivescovo, il Cardinale Matteo Maria Zuppi. "Di solito si sveglia molto presto al mattino, esce prima delle 6, spesso va via in bicicletta, e rientra tardi, dopo le 23. Quando può, pranza con noi la domenica, parla tanto e mangia poco", confidano". Non appena inviato a guidare la Chiesa bolognese da Papa Francesco, ormai dieci anni fa, don Matteo scelse come alloggio una stanza dell'ospizio San Vincenzo De' Paoli, abitato da sacerdoti anziani, in pensione, alcuni malati, in sedia a rotelle, altri non più autonomi. In questi giorni di attesa in vista del Conclave, alla Casa del Clero, l'emozione è doppia nel sapere che tra i nomi dei possibili successori di Pietro si faccia anche quello del Cardinale Zuppi. Tanto affetto, stima, pensieri e preghiere per il "loro" don Matteo, di cui sono i primi sostenitori. (ANSA).

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