Come Fitzcarraldo, quando un bus fu trainato su per i monti

Per 1.000 metri di dislivello tra i boschi da Merano ad Avelengo

(ANSA) - BOLZANO, 31 MAG - Come Klaus Kinski, che nel film "Fitzcarraldo" fa trainare una nave su per una montagna dell'Amazzonia, delle vecchie foto raccontano un'altra epica impresa: il bus di linea che fu trasportato su per i boschi e i ripidi pendii dalla valle dell'Adige da Merano fino ad Avelengo. All'epoca non esisteva un collegamento stradale tra la città termale e l'altopiano del Salto, ma c'era già una strada in quota tra Santa Caterina e Falzeben. Per circolare tra le due località, fu istituito un autobus di linea, ma prima di poter entrare in servizio fu trainato, praticamente in direttissima, su terreni accidentati per un dislivello di circa 1.000 metri. L'incredibile storia, documentata da alcuni scatti dell'archivio della famiglia Huber, viene raccontata sul sito dell'Associazione turistica Avelengo-Verano-Merano 2000. Dal 1923 al 1984, cioè fino alla costruzione della strada tra Merano e Avelengo, per raggiungere l'altopiano sotto il Picco Ivigna bisognava prendere la funivia. Era così che la gente del luogo e i primi turisti raggiungevano Santa Catarina da Maia Alta, come ricorda Luis Reiterer, sindaco di Avelengo dal 1974 al 1980. L'unico collegamento 'stradale', le virgolette sono d'obbligo, tra Avelengo e Merano era un ripido sentiero di lastre di pietra che i contadini percorrevano per portare a valle dall'Altipiano del Salto, con l'aiuto di animali da soma e rudimentali mezzi di trasporto, la legna e il bestiame che intendevano vendere al mercato. Poi c'erano le 'botinnen', donne per lo più nubili o vedove che guadagnavano qualche soldo trasportando merci tra il paesino e la città. Con la gerla in spalla - che poteva pesare anche più di 30 chili -, portavano giù a valle uova o burro e su in montagna ciò che nei masi non veniva prodotto, come bottoni, caffè o zucchero. Nel 1933 fu inaugurata la strada tra Avelengo e Falzeben, e poco a poco seguirono altre strade carrozzabili, ma ancora senza vero e proprio collegamento con la valle dell'Adige. Le prime Vespe che circolavano sull'altopiano furono portate su in teleferica. L'ex sindaco ricorda come il primo bus di linea a 40 posti sia arrivato ad Avelengo: "Sepp Greiter, responsabile dell'azienda Klammsteiner, si dichiarò pronto a munirsi di escavatrice e argano e a trainare su l'autobus lungo il vecchio cammino. Per farlo, fu necessario demolire i muri di cinta e le recinzioni sul percorso e persino far esplodere l'uno o l'altro ostacolo roccioso. Metro per metro, giorno dopo giorno, l'autobus si è fatto strada e - incredibile ma vero - dopo circa una settimana è arrivato ad Avelengo tutto intero, con giusto qualche graffio e ammaccatura". Un'impresa che oggi sarebbe inimmaginabile, anche per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro. Ma erano altri tempi. (ANSA).

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