Brasile, la Corte suprema chiarisce i limiti delle leggi estere

(ANSA) - BRASILIA, 19 AGO - Il giudice della Corte suprema brasiliana (Stf), Flávio Dino, ha chiarito oggi che la sua decisione di vietare l'efficacia automatica di leggi e sentenze straniere in Brasile non si applica ai tribunali internazionali riconosciuti dal Paese sudamericano, secondo quanto rende noto Agência Brasil. Il chiarimento arriva in un contesto di crescenti tensioni con gli Stati Uniti, che hanno imposto sanzioni economiche a un altro giudice del Stf, Alexandre de Moraes, richiamando la Legge Magnitsky. La decisione di Dino, relativa a un processo nel Regno Unito contro società brasiliane coinvolte nella tragedia di Mariana, ha generato incertezza tra le banche brasiliane, creando un potenziale conflitto tra obblighi nazionali e internazionali e destando preoccupazione per l'impatto sul sistema finanziario del Paese. La Legge Magnitsky autorizza il governo statunitense a congelare beni, bloccare attivi e negare visti a persone di qualsiasi Paese coinvolte in gravi violazioni dei diritti umani, tra cui detenzioni arbitrarie e corruzione significativa, comprese tangenti, deviazione di risorse pubbliche e schemi di riciclaggio. Le sanzioni si applicano sia a persone fisiche sia, in alcuni casi, a organizzazioni collegate alle violazioni, comprese le banche. Il giudice Dino ha invitato cittadini e aziende a rivolgersi direttamente alla Corte suprema se danneggiati da imposizioni internazionali e ha oggi annunciato una prossima udienza pubblica sul tema. (ANSA).
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