Attentato a Ranucci, 'non credo a mandanti politici'

Non si esclude azione su commissione, la 'manodopera' albanese

(ANSA) - ROMA, 19 OTT - Un ventaglio di ipotesi investigative sul tappeto. Scenari, piste, su cui lavorare ma da cui non si esclude che l'attentato di giovedì sera al giornalista Sigfrido Ranucci possa essere stato messo in atto su commissione: una azione appaltata a bande albanesi, ai gruppi del sottobosco criminale del litorale romano o ad appartenenti alle frange estreme degli ultras. Chi indaga sta provando a mettere in fila i tasselli tenendo presente anche che l'ordigno lasciato all'estero della villetta a Pomezia, centro alle porte della Capitale, possa essere frutto dell'iniziativa di un singolo, quelli che in gergo terroristico vengono chiamati 'lupi solitari'. "Noi tocchiamo talmente tanti interessi e centri di potere - spiega Ranucci - che è impossibile capire l'origine, credo sia qualcuno legato alla criminalità, non credo nei mandanti politici". (ANSA).

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto