Arbore, 'Mariangela Melato la più grande di sempre'

(di Chiara Venuto) (ANSA) - ROMA, 03 LUG - "Mariangela è stata una grandissima attrice di teatro, ma è stata un po' dimenticata in questi anni, non so perché. Ed è stata il più grande regalo che mi ha fatto la vita". Renzo Arbore si emoziona, prima in una saletta della Casa del Cinema di Villa Borghese, e poi a maggior ragione su un palchetto allestito poco distante dal nuovo viale Mariangela Melato, nel parco romano. L'occasione per parlare di uno dei suoi più grandi amori è lo svelamento della targa commemorativa dedicata all'attrice. "Lei è stata la più grande attrice di teatro d'Italia. Di tutti i tempi. Poi, anche attrice di cinema, brava, bravissima. Ha fatto film importanti, ma anche meno importanti. Commedie ma non solo. Un talento straordinario. È giusto che venga ricordata", afferma Arbore. "Nella vita lei aveva dei codici - ricorda - la serietà, la generosità verso i giovani e verso i colleghi. Io quei codici li porto ancora con me, a volte penso 'Questa cosa l'avrebbe fatta in questo modo'. Così vive con me". Applausi e commozione. Parlando del loro amore, gli viene chiesto come fosse nato. "Come Mariangela mi conquistò?" E sorride. "Per la verità noi ci guardavamo con grande ammirazione - riflette -. O, almeno, io la guardavo con grandissima ammirazione e anche un po' di timidezza. Poi c'è stata una serata con Lucio Battisti, che ci cantò una canzone che non conoscevamo, perché non era ancora nata: 'Io vorrei... Non vorrei... Ma se vuoi'. E lì è scoccata una simpatia, diciamo, che poi è diventata amore subito". Sul non averla mai sposata, commenta: "Siamo stati a un passo, ma poi la vita degli artisti è difficile. Lei è andata in America, ci siamo un po' persi". Nessun ricordo particolare legato a Villa Borghese. Ma "camminavamo, andavamo in giro. Certamente però ricordo serate e passeggiate per la Roma che amava molto, cioè piazza Navona, via dei Coronari, via del Governo Vecchio... È stato un periodo molto bello anche per Roma, che non era ancora invasa dai turisti come ora. Era una Roma dei romani e Mariangela ci viveva molto bene", anche se, spiega, "aveva mantenuto il suo accento e dialetto milanese". La sorella Anna Melato, però, rivela davanti al pubblico che "Mariangela veniva qui per fare una passeggiata tutte le mattine". C'è spazio anche per un accenno al futuro di Sanremo. "Il festival è stato inventato dalla radio, però si può trasferire altrove. Se si dovesse trasferire per forza io dico Sorrento, perché è una città internazionale e molto conosciuta nel mondo anche per una canzone che dopo 'O sole mio' è la più famosa napoletana, ossia 'Torna a Surriento'. Così il festival potrebbe ambire a diventare internazionale". (ANSA).
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