Un libro racconta i progetti degli architetti Valle

Tutto esaurito alla libreria Einaudi per la presentazione della piccola monografia “Valle architetti associati 2003 - 2016” (Libria Editore, pp. 200, 2016, con introduzione di Giovanni Corbellini) in cui lo studio Valle di Udine analizza tredici anni di lavori e progetti
Udine 30 Marzo 2017 presentazione libro valle Copyright Petrussi Foto Press Turco Massiimo
Udine 30 Marzo 2017 presentazione libro valle Copyright Petrussi Foto Press Turco Massiimo

UDINE. Tutto esaurito alla libreria Einaudi per la presentazione della piccola monografia “Valle architetti associati 2003 - 2016” (Libria Editore, pp. 200, 2016, con introduzione di Giovanni Corbellini) in cui lo studio Valle di Udine analizza tredici anni di lavori e progetti, dal 2003 al 2016, nel segno della continuità, ma anche della discontinuità, di visioni e di operatività, nel passaggio di testimone di padre in figlio.

«È un libro – ha detto Pietro Valle – che documenta lavori su grande scala e molto stratificati. In parte ereditati e spesso modificati nel tempo. Un segno del mestiere dell’architetto contemporaneo, che lavora sempre più sulla transitorietà».

«La famiglia Valle – così il sindaco Furio Honsell – ha lasciato segni significativi nella nostra città. Ci siamo conosciuti per l’idea del bocciodromo di Cussignacco, questa bella curva che si staglia sulla pianura friulana con la possibilità di avere luce tutto l’anno senza essere abbagliati».

Importante la testimonianza di Paolo Fantoni, vicepresidente della Fantoni spa - che ha sottolineato l’anniversario, nel 2017, dei 50 anni di collaborazione tra la Fantoni e i Valle: «Grazie a Gino Valle la zona di Osoppo è ancora la zona industriale con i maggiori tassi di qualità urbanistica rispetto ad altre zone del Friuli, ma soprattutto del Veneto. Il Dna della Fantoni si legge anche dall’architettura, che ha rappresentato un innalzamento culturale per noi e per i nostri collaboratori. L’architettura ci trasferisce cultura. Come nell’antico Egitto, dopo i faraoni venivano gli architetti in ordine di importanza».

Un testimone, quello di Gino, raccolto dal figlio Pietro e dal suo studio, cui sono stati affidati negli ultimi anni due importanti lavori dal grande mobilificio di Osoppo: «Quando Gino è venuto meno – dice Fantoni – ci siamo chiesti chi avrebbe potuto porre rimedio alle strutture ormai invecchiate e abbiamo pensato che solo il figlio avrebbe potuto comprendere certi valori. Dopo la mensa aziendale, il passo successivo è stato affidargli il fabbricato per la nuova pressa “Plaxil 8” (macchinario in cui entrano legni sbriciolati e escono pannelli mdf rifiniti, ndr). È il maggior investimento in termini economici - 80 milioni di euro - nella filiera del legno degli ultimi otto anni».

«Ogni città – ha sottolineato il project manager di Friul Future Forum, Renato Quaglia – prende forma dal deserto a cui si oppone, diceva Calvino. Pietro Valle e il suo studio si sono trovati di fronte a due crisi, quella della perdita di Gino e quella della recessione in Italia che ha avuto luogo tra 2003 e 2008, in particolare nel settore architettura».

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