Su RaiUno la fiction “Se fossi te”: arriva la favola di Natale ambientata a Udine
Gli attori Laura Chiatti e Marco Bocci: «Ci siamo divertiti». Nel cast anche Sebastiano Somma: «Innamorato del Friuli»

In cima alla catasta dei modi di dire molto italiani ci sta tutto, e con merito, il famosissimo: “Eh bravo tu, mettiti nei miei panni!”. Be’, la Rai ci ha fatto una fiction sopra questa storia antica, a dimostrazione che, a volte, ci farebbe bene scambiare i punti di vista.
“Se fossi te”, due puntate sulla rete ammiraglia domenica 28 e lunedì 29, proprio nel cuore delle vacanze natalizie — perché questa è una commedia di Natale, come da tempo non accadeva nelle produzioni di viale Mazzini — è stata presentata ieri a Roma alla presenza dei due registi, Luca Lucini e Simona Ruggeri, e dei protagonisti Marco Bocci, Laura Chiatti e Vincenzo Ferrera.
Nel cast, si notano anche Sebastiano Somma — che con la nostra città ha una sorta di legame affettuoso avendo lavorato da giovane in un’azienda di Feletto — Nino Frassica e Bebo Storti. Una miniserie coprodotta da Rai Fiction-Eagle Original Content con il contributo della Film Commission Friuli Venezia Giulia, da anni ormai una solida realtà della cinematografia italiana.
Per i friulani, la parte interessante è il fondale di questa vicenda, che si focalizza su un operaio di una fabbrica che produce panettoni del Nord-Est, tale Massimo Mancuso, e su Valentina Sangiorgi, la figlia del proprietario, destinati a scambiarsi magicamente i ruoli.
La produzione, lo scorso aprile, ha traslocato proprio a Udine per allestire un lungo set, soprattutto in una meravigliosa villa in zona via Pordenone, con escursioni a Cividale e a San Vito al Tagliamento.
Entra a gamba tesa Luca Lucini, che ha firmato commedie cult quali “Tre metri sopra il cielo” e “Amore, bugie e calcetto” (girato a Trieste) e, in tv, il recente “Mameli”.
«Gli sceneggiatori indicarono nel copione un’azienda del Nord — spiega — più spinta a Est, ovvero nel cuore dell’industria settentrionale. Gli ottimi rapporti d’amicizia con Chiara Valenti Omero della Film Commission e il profumo della vostra terra ci hanno traghettato a Udine, una città che onestamente non conoscevo, ma assai sorprendente, e non solo per il cibo e il vino ai quali è impossibile resistere».
Uno dei produttori della fiction ha definito Lucini “il nostro Frank Capra”. Che dice, Luca? «Ho sentito, sì, ed è un esempio altissimo, sin troppo. Ho sempre lottato affinché esistesse in ogni mia opera un delicato equilibrio fra commedia e sentimenti. Come dice Simona Ruggeri, che firma con me la regia: “Io ho un’indole più maschile mentre lui tira al femminile e così siamo perfetti per dirigere Bocci/Massimo che diventa Chiatti/Valentina”».
Ed eccoci alla coppia, anche nella vita. «È la prima volta che io e Laura lavoriamo assieme con queste modalità attoriali, rivela Marco, (e “l’ultima”, interviene Chiatti ridendo) e non nego un iniziale imbarazzo da parte mia. Quasi mi vergognavo a “spogliarmi” davanti a lei, nel senso dello stato d’animo, intendo. Immagino sia comprensibile. Poi, superato il primo step, mi sono divertito come un pazzo».
Laura era incuriosita dopo aver letto il copione: «Ho sempre cercato di mantenere la distanza fra l’aspetto professionale e quello personale. Stuzzicata di ritrovarmi in scena lui come attore, ma — nel contempo — avevo bisogno di autonomia in questo periodo delicato della mia vita e temevo che il mio faro, quale Marco è per me, interferisse troppo nella lavorazione. Invece è stato meraviglioso».
Sebastiano Somma è un inguaribile innamorato di Udine. «Ho accettato questa parte, che mi è stata gentilmente offerta da un capostruttura Rai, anche per la location, davvero. Ritrovo sempre in Friuli quel giovanotto che risalì la Penisola da Napoli e venne a lavorare in un paese appena fuori città. Dopo aver fatto il servizio militare alla caserma Spaccamela, ovviamente. Il mio legame friulano è sostenuto anche dall’affetto per mio nipote Alessandro, ormai uno di voi».
“Se fossi te” non è solamente la cosiddetta favola di Natale (almeno ci sarà una valida alternativa a “Una poltrona per due”) «è un modo intrigante e leggero per indagare tra le pieghe di questa società dove, spesso, sono nette le posizioni di un’umanità in contraddizione», conclude Lucini. Come si comporterà una donna ricca che si ritrova improvvisamente a dialogare con la mancanza di privilegi?».
Basta accendere la tv il 28 e il 29 dicembre.
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