La spedizione dei cento gappisti garibaldini guidati da Mario Toffanin

Porzûs è una località del Friuli orientale vicino a Udine protagonista di una delle pagine più tragiche della Resistenza, che vide formazioni partigiane di differente ispirazione ideologica...

Porzûs è una località del Friuli orientale vicino a Udine protagonista di una delle pagine più tragiche della Resistenza, che vide formazioni partigiane di differente ispirazione ideologica scontrarsi fra loro per motivi non solo politici ma anche etnici, in un territorio duramente provato dal ventennio fascista prima e dall’occupazione tedesca poi.

Gli occupanti infatti agiscono in queste zone con particolare virulenza e, nei primi mesi del ’45, mettono in atto un vasto rastrellamento che acuisce le tensioni già presenti fra le formazioni partigiane garibaldine, di ispirazione comunista, e le Brigate Osoppo con uomini di varie provenienze ideologiche.

Motivo delle tensioni sarebbero i contatti presi dalla Osoppo con i fascisti per contrattare la non cessione di territori alla Jugoslavia di Tito. Gli uomini delle Osoppo infatti guardano con sospetto alle mire espansionistiche dei partigiani titini, comunisti.

Matura così, sulla base di sospetti di un cambio di campo o meglio della rottura del fronte antifascista, la spedizione di circa cento gappisti garibaldini, guidati da Mario Toffanin ‘Giacca’, contro il gruppo delle Brigate Est della Divisione Osoppo che aveva sede alle malghe di Porzûs.

L’intero comando, guidato dal capitano degli alpini Francesco De Gregori ‘Bolla’, viene ucciso e altri uomini della formazione prelevati e fucilati.

È il 7 febbraio 1945.

La tragedia ha avuto conseguenze giudiziarie nell’immediato dopoguerra. Nel 1951 ha preso il via il processo e nel 1954 si è giunti ad una sentenza di condanna dei responsabili.

Toffanin fu condannato all’ergastolo ma in contumacia, essendo fuggito in Jugoslavia. Altri condannati si videro ridotta la pena in seguito alle varie amnistie decretate dal governo italiano dal ’46 in poi.

Al comandante De Gregori fu riconosciuta la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

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