Il compleanno di Celiberti: la monografia del Senato su una vita dedicata all’arte

Il pittore e scultore festeggia 94 anni e pensa al 2024. A febbraio sarà a Praga e tornerà a visitare Terezín

Martina Delpiccolo
La festa di Celiberti con gli amici (foto Regeni)
La festa di Celiberti con gli amici (foto Regeni)

UDINE. Ci sono tanti modi e tanti canali, reali e virtuali, per augurare buon compleanno. Potrebbe essere originale farlo sfogliando un catalogo eccezionale, che racconta i 75 anni di carriera del festeggiato, vitale nella mente e nel cuore quanto un adolescente, anche se oggi di anni ne compie ben 94.

Un anno emozionante per Giorgio Celiberti il 2023, condiviso con gli amici: Toni Capuozzo, Fausto Biloslavo, Mauro Corona, Massimo Recalcati, venuti in studio a Udine per incontri introno ai libri, all’arte, all’attualità, alla storia. Un anno che lo ha visto a Roma, ospite d’onore per “Celiberti 75. Una vita per l'arte.

Dalla Biennale del 1948 ad oggi”, convegno e mostra nella Sala degli atti parlamentari, nella Biblioteca del Senato, progetto coordinato da Elisabetta Cudicio e curato dall’architetto Pietro Bravin, su iniziativa del senatore Massimo Garavaglia. I testi critici del catalogo sono di Franco Batacchi e Alessio Alessandrini.

Per quell’occasione Vittorio Sgarbi ha così commentato l’arte del maestro, parole riportate sempre nel catalogo: «Celiberti è un primitivo... Niente è prima di lui, non il segno, non il colore, non un animale… Lui è la natura, la vita, il sentimento. Egli è il primo uomo, negli istinti e nei sogni, per la libertà e per la liberazione.

Le sue creazioni hanno l’impronta originaria, come l’inizio di una pista. Celiberti è in realtà un figurativo dell’anima, riesce a rappresentare in modo realistico i sentimenti della sua profonda interiorità, qualcosa che quindi si segna sul cuore, mentre si segna sul muro… Nei suoi muri graffiati c’è il recupero dell’espressività primitiva.

Quando noi pensiamo agli esordi dell’arte, pensiamo a qualcosa che proprio nella naturalezza del gesto ritorna da arte a natura… Capiamo come le tendenze sperimentali e la civiltà delle origini stiano alla base dei dipinti di Celiberti, che hanno essenzialmente una verità immediata».

Non solo dipinti, ma anche affreschi, sculture, terrecotte, gioielli, stele, muri, animali, incisioni, graffiti, segni che coincidono con la vita: l’opera di Celiberti non è mera bellezza, ma etica, senso, azione e insieme emozione.

Amatissimo e seguitissimo anche sul web. Il video che lo riprende mentre lavora, incide e crea arte, ha raggiunto quasi 19.000 visualizzazioni.

E mentre gusta la torta dei 94 anni già pensa al 2024. Il 1° febbraio Giorgio Celiberti sarà all’Istituto Italiano di Praga, dove esporrà i suoi lavori, in una mostra curata dall’architetto Mario Da Re, grazie a Martina Dlabajova, parlamentare ceca che si è innamorata delle opere del maestro.

Il progetto verrà realizzato nel centro della città, in tre lingue: italiano, inglese e ceco. Un incrocio di culture attraverso l’arte che vuole essere un messaggio in questo momento storico conflittuale.

A rendere ancora più significativo il viaggio del maestro, ci sarà la tappa a Terezín. Torna nel luogo visitato nel 1965, nel campo in cui furono internati 15000 bambini.

Un’esperienza che ha agito sulla sua coscienza, sul senso stesso dell’arte, ha inciso in lui segni, ferite, tagli, squarci, parole zittite che si sono riversate necessariamente nella sua arte divenuta anche memoria, testimonianza, monito, speranza, farfalla, cuore.

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