Da Silverio a Doro Gjat: ecco La Gnove musiche furlane e le sue tante sfumature

“Sorgjâl” è il nuovo album del musicista di Cercivento. È rock la proposta dei Pestefun, power-trio di Codroipo

Marco Stolfo
Massimo Silverio
Massimo Silverio

Cento fiori e tanti suoni. La primavera di quest’anno è stata caratterizzata dalla rinnovata vitalità, nelle sue diverse espressioni, di quella che viene ancora definita «gnove musiche furlane» (nuova musica friulana). Tra video e tracce audio disponibili on line o su supporto fonografico, la stagione appena conclusa ha presentato un ampio ventaglio di proposte, nelle quali la lingua friulana è abbinata a differenti linguaggi musicali.

Tra le più recenti testimonianze di questo fermento figura “Sorgjâl”, il nuovo singolo di Massimo Silverio. Il brano, realizzato dal musicista di Cercivento con la collaborazione di Manuel Volpe e Nicholas Remondino, che erano stati suoi “complici” già nell’assai apprezzato album “Hrudja”, pubblicato nel 2023, nonché con l’intervento di Mirko Cisilino alla tromba e di Flavia Massimo al violoncello, è in circolazione da qualche settimana ed anticipa quella che sarà la sua nuova raccolta che dovrebbe vedere la luce entro la fine dell’anno.

Con gli avvolgenti incroci tra suoni analogici, elettrici e elettronici che lo caratterizzano e l’alternanza tra pieni e vuoti con cui si sviluppa, il brano colpisce i sensi di chi ascolta con intensità e costanza, confermando lo stile obliquo e intimista di Silverio, che continua con convinzione ed ispirazione il suo interessante itinerario artistico, nel quale i testi in friulano si confermano peculiari “suoni”, “significanti” e “significati”.

La stagione era stata inaugurata a fine marzo con un concerto a Santa Maria La Longa dei Corte di Lunas, che in quell’occasione avevano presentato dal vivo il loro nuovo album, “Nemeya”. Il disco alterna brani in friulano e in inglese e conferma il percorso intrapreso dal settetto a trazione femminile, attivo tra la Bassa e il Medio Friuli, che già da tempo si muove fondendo folk e rock, con un approccio particolare in cui si coglie l’influenza di un certo immaginario legato alla letteratura epica e fantasy.

È decisamente rock la proposta dei Pestefun, power-trio che proviene dalle parti di Codroipo. La band è stata costituita lo scorso anno ed è composta da Luca D’Angela (voce e chitarra), Michele Pietrini (basso) e Emanuele Agnoluzzi (drums), musicisti esperti che negli ultimi vent’anni hanno militato in diverse formazioni, tra cui i Jonocognòs, interessante gruppo che aveva realizzato un paio di cd in lingua friulana nel primo decennio del nuovo secolo. Anche in questo caso, entro la fine del 2025 è attesa l’uscita di un disco. I primi brani in circolazione promettono molto bene, con la loro convincente miscela di alternative rock e testi in friulano piuttosto ispirati, tra la Napoleonica, la Pontebbana e Seattle.

A proposito di musica ruvida, potente e decisa, buone nuove arrivano anche dai No Good, da alcuni anni protagonisti di concerti infuocati e coinvolgenti.

Tra un live e l’altro stanno lavorando anche in studio e se finora hanno abbinato il loro punk rock melodico di scuola californiana solo a liriche in italiano, sembrano piuttosto determinati a realizzare (finalmente. ..) anche qualche brano «par furlan». Anche in questo caso l’attesa è più che giustificata.

Buone nuove arrivano anche dal versante hip hop, dove torna a far parlare di sé anche Doro Gjat. Il rapper «cjargnel», che dopo gli esordi con i Carnicats ha costruito una brillante carriera solista con brani in friulano e in italiano, ripropone la sua ricetta con nuove soluzioni sonore grazie alla collaborazione con Dee Jay Park, con cui a inizio aprile ha pubblicato l’ep dal titolo “Biancoscuro”, trascinato dal singolo “Mularie sporcje”.

Sempre a proposito di rime e quattro discipline, da qualche settimana girano in rete due nuovi brani firmati da Passion, già pioniere del rap “par furlan” con la DLH Posse. Si intitolano “Berli” e “Dut cidin” e si caratterizzano per qualità compositiva e urgenza comunicativa.

Sono diverse le novità che giungono dal multiforme universo della canzone d’autore in friulano.

Nelle prossime settimane è attesa l’uscita di almeno un paio di album carichi di musiche e parole sostanziose, mentre a inizio stagione ha fatto parlare bene di sé Momi (per l’anagrafe Monica Comisso), che con la sua “Tiare”, in bilico tra pop e ricerca, si è fatta apprezzare nell’ultima delle serate delle Audizioni del festival Musicultura di Recanati. 

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