Alice: «Ecco il mio canto per Pasolini, è atto di condivisione totale»

La cantante cara a Battiato sul palco venerdí con l’omaggio al poeta corsaro. «Sul piano intellettuale e delle emozioni nessuno mi ha coinvolta quanto lui»

PORDENONE.Profonda e ammaliante. Ecco, la voce di Alice è un buon esempio per spiegare la figura retorica della metonimia, che si usa quando si sostituisce una parola con un’altra che ha con il primo una relazione di contiguità qualitativa. Per descrivere Alice, infatti, si può parlare tranquillamente della sua splendida e inconfondibile voce, di quel timbro che ci ha fatto amare canzoni memorabili come “Il vento caldo dell’estate”, “Per Elisa” e “I treni di Tozeur”.

Lei, la cantante forlivese ormai adottata dal Friuli, è cosí, profonda e ammaliante, senza urli né strappi alle regole. Una donna coerente con un percorso artistico intrapreso ancora negli anni Sessanta e consacrato poi nel 1975 con l’uscita del primo album “La mia poca grande età”. Non stupisce, dunque, che proprio lei abbia accolto con rispettoso entusiasmo l’idea propostale da Valentina Gasparet di affacciarsi - seppure in un modo nuovo - all’interpretazione di uno dei suoi autori piú amati, Pier Paolo Pasolini.

«Nella mia vita personale e artistica Pasolini è stato centrale, tanto che ci sono già quattro mie canzoni ispirate a lui e musicate da Mino Di Martino. Quando mi è stato proposto di dedicare una serata al poeta casarsese in una veste nuova, non necessariamente cantata, ho pensato immediatamente a un atto di condivisione e di amore, piú che ad un vero e proprio spettacolo».

Alice salirà sul palco del convento di San Francesco venerdí 18 settembre alle 21.30, per una serata che si articolerà in letture e canzoni accompagnate dalla chitarra di Marco Guarnerio. “Se la notte ha un sapore di notti future”, questo il titolo della serata in collaborazione con il Centro studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia, riprenderà cosí alcuni brani del repertorio di Alice ispirati a testi di Pasolini. Nel suo album “Mezzogiorno sulle Alpi” (1992) Alice cantò infatti “La recessione”, mentre in “Viaggio in Italia” del 2003, ha interpretato due capolavori del poeta, “Al Principe” e “Febbraio”, oltre che “Rose e Limoni”.

«Per la prima volta starò davanti al pubblico per delle letture e non per un concerto, a tu per tu con testi di Pasolini. Non sono un’attrice, ma questa esperienza potrebbe anche aprire porte verso vien nuove che non mi dispiacerebbe continuare a percorrere, anche se non la vivo come uno spettacolo che io offro a un pubblico, quanto come una compartecipazione amicale, un modo per poter condividere l’arte e la forza di Pasolini».

Si fa umile, Alice, di fronte alla dirompenza di un uomo che l’ha molto influenzata in passato e che continua a farlo a 40 anni dalla sua scomparsa. «Non ho la presunzione di conoscere tutti gli intellettuali contemporanei - ammette la cantante rifugiandosi nel caldo della sua voce - ma non ho ancora trovato qualcuno che mi coinvolga emozionalmente e intellettivamente quanto lui».

Questo evento eccezionale, dunque, sarà occasione non solo per proseguire nell’omaggio personale di Alice al poeta e uomo Pasolini, ma anche per spartire con il pubblico quegli aspetti dell’intellettuale di Casarsa che la stessa Alice ha amato maggiormente.

«La sua lucidità e la sua lungimiranza per me erano geniali. Aveva una visione del mondo e del contesto sociale che lo circondava che forse sul momento non avevamo capito e che ora ci appare in tutta la sua grandezza e mi fa guardare a lui come un uomo dotato di enorme spiritualità e profonda umanità».

E tra un pensiero pasoliniano e l’altro, per Alice continua il successo di “Week-end”, album pubblicato a fine 2014, oltre che del progetto “La Dolce Vita”, un format in cui le colonne sonore piú rappresentative dei grandi capolavori italiani sono eseguite dal vivo dall’Orchestra filarmonica Arturo Toscanini, a cui la cantante partecipa insieme ad altri solisti quali Raphael Gualazzi, Morgan e Tosca.

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