Zaini sospetti, contenevano gli abiti dei preti
Piazzetta del Cristo “blindata”, così come corso Vittorio Emanuele e piazzetta San Marco. Agenti di polizia, carabinieri e militari della guardia di finanza, in divisa e in borghese, sono stati schierati lungo tutto il percorso della processione giubilare e dentro le due chiese del centro storico. Ma, alla fine, non si sono visti metal detector fissi, tantomeno cani anti-esplosivo.
Nella chiesa del Cristo sono stati ammessi solo i sacerdoti. “Bonificata” nella tarda mattinata, costituiva il punto di partenza della processione giubilare e una sorta di “sacrestia” per i sacerdoti. Proprio per questo, però, si sono verificati alcuni inconvenienti: alcuni sacerdoti, infatti, una volta indossati i paramenti liturgici, hanno lasciato borse, valigie e zainetti qua e là. Tanto che le forze dell’ordine, prima di lanciare l’allarme, hanno avuto il loro daffare per rimetterli nelle mani dei loro proprietari. I fedeli sono stati controllati a campione, con i metal detector portatili, all’ingresso della piazzetta, che in poco tempo s’è riempita di gente. Nessun fedele ha sollevato obiezioni o ha dimostrato contrarietà, anche se molti hanno ritenuto poco probabile un evento terroristico a Pordenone. Città che ha applicato il protocollo nazionale. Nessun problema nemmeno durante la processione – “scortata” in maniera discreta da agenti in borghese – e in duomo (chiuso dalle 13 alle 15 per bonifica eseguita dalla polizia) dove, pure, erano presenti numerosi agenti in borghese. “Rotti” i protocolli di sicurezza, causa folla, i fedeli hanno pacificamente “invaso” sostanzialmente tutto l’edificio sacro, dove altri non sono riusciti nemmeno a entrare.©RIPRODUZIONE RISERVATA
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