Zafferano coltivato I produttori riuniti in una cooperativa

BUDOIA. Il comitato del “Ruial de San Tomè” di Dardago col nuovo anno, intende promuovere la costituenda cooperativa “Cial de Molin” per la coltivazione dello zafferano. L’iniziativa è in programma...

BUDOIA. Il comitato del “Ruial de San Tomè” di Dardago col nuovo anno, intende promuovere la costituenda cooperativa “Cial de Molin” per la coltivazione dello zafferano. L’iniziativa è in programma giovedì prossimo, alle 20.30 nella sede del teatro di Dardago.

«L’idea di organizzare in una cooperativa i produttori della preziosa e redditizia spezia – sostiene Valentino Zambon che coordina il comitato del Ruial – nasce soprattutto dall’eccezionale successo che ha fatto registrare a Dardago la prima festa “Fior di Zafferano” alla fine dello scorso ottobre». «Alla cooperativa – continua Zambon – possono aderire quanti sono interessati a coltivare e promuovere la vendita dello zafferano, si potrebbero definire soci attivi: le porte sono aperte anche agli appassionati che magari non possiedono appezzamenti di terreno dove realizzare la coltivazione». L’importante, secondo Zambon «è di mettere in atto una filiera dello zafferano, creare il marchio di Dardago e promuoverlo sul mercato». La festa e il convegno di fine ottobre erano serviti a questo, «ora si tratta di programmare i passi successivi».

La coltivazione dello zafferano è iniziata a Dardago da cinque anni nella tenuta agricola di Diego Zambon il quale, proprio dall’immagine della sua coltivazione con sullo sfondo la montagna e il campanile di Dardago, aveva tratto ispirazione per nome e logo dello “Zafferano di Dardago: raccolto e sfiorato a mano”, iniziando a commercializzare i ricercati pistilli rossi in vasetti etichettati. L’idea di coltivare zafferano era nata dall’incontro di Zambon con alcuni amici di Navelli, comune abruzzese vicino a L’Aquila. Il fiore viola con i preziosi pistilli rossi, oltre che a Dardago, si era cominciato a coltivarlo a Mezzomonte di Polcenigo e San Quirino, in terreni magri, ottimamente drenati. Ora si parla di organizzare la cooperativa a Dardago assieme a un consorzio dello zafferano della pedemontana.

Sigfrido Cescut

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