Volantini diffamatori nei bar Assolto il dentista Alberto Plateo

Azzano Decimo, nessuna prova dalle telecamere. Anche l’accusa aveva chiesto di scagionarlo. La difesa: il professionista è stato per anni ingiustamente bersaglio di sospetti e illazioni

AZZANO DECIMO. Il dentista Alberto Plateo, 42 anni, accusato di essere l’estensore del volantino diffamatorio circolato ad Azzano Decimo dopo le elezioni amministrative del 2007, è innocente. Il giudice monocratico Monica Biasutti lo ha assolto ieri per non avere commesso il fatto, ovvero con formula piena, dall’accusa di diffamazione.

La sentenza è stata pronunciata dopo che era stato sentito l’ultimo testimone, il comandante della stazione dei carabinieri di Azzano Decimo, il luogotenente Andrea De Trane. Anche il pubblico ministero Federico Facchin aveva chiesto l’assoluzione dell’imputato, assistito dagli avvocati Antonio Malattia ed Emanuele Fragasso.

Nel maggio 2007 ad Azzano Decimo erano circolati diversi volantini con i quali era stata offesa la reputazione di numerosi esponenti politici e amministrativi locali, descritti in maniera sprezzante o denigratoria, oppure destinatari di allusioni personali e a sfondo sessuale. Il 28 maggio 2009 Alberto Plateo, all’epoca consigliere comunale di Forza Italia, era stato rinviato a giudizio, sospettato di essere l’autore degli scritti. Erano 37 le persone che avevano chiesto di costituirsi parte civile; effettivamente la proposta fu ufficializzata da 30, ma 18 vennero escluse alla prima udienza.

“Ultime news sex hard true lives candidati consiglieri amministrative comunali Azzano Decimo 2007”, era il titolo dei quattro fogli rinvenuti nella mattinata del 31 maggio 2007 all’esterno di alcuni esercizi pubblici di Azzano Decimo e di Corva, Tiezzo e Fagnigola.

Il 20 aprile 2010 era cominciato il processo davanti al giudice monocratico Roberta Bolzoni. Al perito Marco Alvise De Stefani era stato conferito l’incarico di estrapolare dalla registrazione della videosorveglianza, a suo tempo acquisita dai carabinieri, le fasi che avrebbero ripreso auto e persone nel luogo dove erano stati depositati i volantini. Non era emerso alcun elemento riconducibile a Plateo.

Lo scorso marzo il dentista aveva firmato una “lettera di stima” indirizzata alle persone offese, dichiarandosi estraneo allo scritto; le parti civili avevano quindi rinunciato mentre il fascicolo era passato al giudice Monica Biasutti.

Ieri l’assoluzione con formula piena. «Alberto Plateo – spiega l’avvocato Antonio Malattia – è stato ingiusto bersaglio di illazioni e sospetti. Erano voci malvagie, completamente infondate. Plateo, a differenza di molti altri, appena accusato si era dimesso da tutti gli incarichi, rinunciando anche agli emolumenti. Sono stati anni di sospetti, che hanno cagionato gravi danni di immagine, per i quali ci riserviamo di valutare se agire per ottenere ristoro».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto