Visite allo stadio Friuli a pagamento per i bambini, esplode la polemica

Il consigliere comunale Bertossi chiede la gratuità, la società bianconera replica ricordando le tante iniziative per i giovani, ma l’assessore spera in un passo indietro

UDINE. Visitare lo stadio Friuli costa 15 euro. Anche per i bambini dai 5 ai 10 anni. Questa la risposta che si è vista recapitare dall’Udinese il maestro dall’Asu, Roberto Piraino quando aveva chiesto di poter far vedere l’impianto a una quindicina di bambini.

Una risposta che Piraino ha ritenuto «poco sociale e ineducativa» e che si è trasformata in un’interrogazione da parte del capogruppo di Prima Udine, Enrico Bertossi. L’ex candidato sindaco ritenendo che «la finalità sociale di coinvolgere in una semplice visita gruppi di bambini e scolaresche dovrebbe essere incentivata e perseguita a titolo gratuito», ha chiesto al sindaco di rivedere la convenzione.

Per l’assessore allo Sport, Paolo Pizzocaro però «non sarà possibile rivedere un accordo già firmato, ma trovo fuori luogo far pagare le scolaresche e auspico che l’Udinese possa trovare una soluzione magari programmando una giornata proprio per le visite dei giovani».

Per il direttore generale dell’Udinese Franco Collavino a disciplinare il rapporto della società bianconera con i bambini della provincia di Udine, «non è un articolo di una convenzione, ma sono i fatti: le scuole coinvolte nel “Progetto Scuola” , i 4. 800 biglietti di ingresso a 1 euro per i piccoli, gli oltre 600 biglietti gratuiti, e c’è il nostro costante impegno nei confronti delle associazioni sportive che con noi si rapportano giornalmente. Peccato – aggiunge – che il consigliere Bertossi non se ne sia accorto, utilizzando invece un episodio completamente decontestualizzato per fare notizia».

Dopo la risposta ricevuta dall’Udinese il maestro dell’Asu ha anche scritto alla signora Pozzo: «Come lei ben sa – si legge nella mail – per oltre 35 anni l’Asu ha vissuto nel ventre dello stadio Friuli ed inoltre fino agli anni ’60 il calcio era una costola della nostra associazione.

Questo preambolo a giustificare la mia reazione a una risposta di un vostro impiegato alla richiesta di far visitare a una quindicina di nostri bambini le strutture dello stadio. Ci è stato detto che per un minimo di 10 visitatori si richiedevano 15 euro a testa con pagamento anticipato e visita di circa 1 ora e 30 minuti. Sono rimasto basito poiché mai e poi mai avrei pensato a una richiesta economica per avvicinare allo sport dei piccoli cittadini, il mio ruolo di educatore è stato ferito da questa richiesta».

«L’Udinese calcio – dichiara Collavino – ha avuto ospiti più di 5 mila bambini nella stagione 2017-18, ha lavorato con scuole e tante associazioni sportive, al di fuori da qualsiasi obbligo di convenzione, obbligo che per inciso non è previsto. Il nostro obiettivo, in questi programmi che continueranno e saranno implementati nella stagione 2018-2019 è quello di appassionare i ragazzi, ispirarli e dar loro informazioni di sport, educazione alimentare, lotta al bullismo.

Per gli studenti e i ragazzi delle associazioni sportive segue poi la visita alla Dacia Arena e la possibilità di assistere alle partite. Nell’ambito di questi programmi, che consideriamo prima di tutto educativi e poi ludici, siamo lieti di inserire le associazioni che ne fanno richiesta, nei tempi e nei modi previsti. Nello specifico, 2. 008 ragazzi hanno partecipato al programma New Generation, 1. 380 all’Auc Day, 228 al “Promo Scuole”, 109 al Coni Day, 1. 086 alle promozioni Under 14, oltre ai 609 ragazzi delle classi del “Progetto Scuola”: progetti diversi, tutti dedicati ai giovani.

Accanto ai programmi educativi, Udinese ogni anno riserva all’abbonamento Family un numero crescente di posti (nella attuale stagione sono 2 mila) per far venire allo stadio a 70 euro le famiglie, garantendo loro la ludoteca gratuita. Ci piacerebbe – conclude Collavino – che chi interroga su Udinese un ente pubblico utilizzi meglio il proprio tempo per informarsi sui progetti e programmi esistenti, dando loro il giusto valore e tenendo in considerazione prassi, come le visite guidate, che sono consolidate in tutti gli stadi più moderni d’Europa».

Pur riconoscendo l’ottimo lavoro fatto con i giovani dall’Udinese, l’assessore Pizzocaro spera che la società faccia un ulteriore passo avanti: «Le porte dello stadio dovrebbero essere aperte ai più piccoli anche per l’Udinese sarebbe una ottima occasione per fare auto-promozione e avvicinare i giovani allo sport».

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