Violenza sulle donne, rubata la grande sagoma installata dal Comune di Moruzzo

Il cartellone in piazza aveva suscitato anche qualche critica. L’assessore Liva: questi gesti rafforzano il nostro impegno

Maurizio Di Marco
La sagoma contro la violenza di genere che il Comune aveva installato sul territorio a Moruzzo
La sagoma contro la violenza di genere che il Comune aveva installato sul territorio a Moruzzo

MORUZZO. Un atto vandalico, un gesto che ha scosso la comunità. Nei giorni scorsi ignoti hanno rubato una delle sagome che l’amministrazione comunale aveva distribuito su tutto il territorio comunale per sensibilizzare la popolazione sulla parità di genere e sui diritti delle donne con un messaggio di condanna alla violenza di genere. Un grande cartellone che era stato installato in piazza.

«Fin dall’inizio del mio mandato – spiega l’assessore comunale a Politiche sociali e sanitarie, Pari opportunità e Attività produttive Manuela Liva che ha seguito l’iniziativa – ho scelto di realizzare progetti che facessero riflettere, suscitassero una riflessione e che non si limitassero alla semplice denuncia evitando di mettere in atto iniziative banali.

Questo progetto, pur ricevendo molti apprezzamenti, ha scaturito anche qualche critica e perplessità per l’appariscenza adottata. Voglio sottolineare che proprio questa denuncia, insieme al furto commesso, è essa stessa il progetto in quanto si sono volute evidenziare tutte le credenze che hanno portato e portano tutt’oggi alla disparità dei sessi e, nel peggiore dei casi, porta a tutte le sfaccettature che noi conosciamo della violenza sul genere femminile. Ritengo perciò che questo fatto ci confermi di aver centrato il nostro obiettivo ovvero quello di smuovere le coscienze».

Fra le sagome installate vanno citate quelle che raffigurano un uomo che piange, una donna in carriera che abbraccia suo marito atto a sistemare i panni a casa, una bambina che gioca con una navicella spaziale, un bambino che gioca con una bambola e un papà che tiene in braccio il suo bambino.

«Il furto della sagoma – continua Liva – rappresenta sì un atto di vandalismo ma ribadisce anche l'importanza dell'iniziativa mirata a sensibilizzare sulla parità di genere e sui diritti delle donne. Tali atti non fanno altro che rafforzare il nostro impegno verso gli obiettivi prefissati e questo incidente evidenzia la continua necessità di dialogo ed educazione nella lotta contro le discriminazioni di genere. E, sebbene le sagome possano essere rubate o danneggiate, il messaggio che trasmettono rimane ancora più rilevante».

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