Villette Patter, un simbolo di degrado
Gli ex alloggi del Battaglione Gemona rovinano la “cartolina” del centro di Tarvisio, il Comune pronto a misure drastiche

TARVISIO. Non è propriamente uno scorcio da cartolina quella che offrono le villette Patter, simbolo di degrado più che di accoglienza turistica. Il tutto in pieno centro a Tarvisio.
Un pugno nell’occhio gli edifici siti in via A. Diaz, sulla strata statale 13 e al termine della discesa accanto alla caserma Lamarmora, che fino agli anni Novanta ospitavano le famiglie degli ufficiali e dei sott’ufficiali che prestavano servizio al disciolto Battaglione alpini Gemona, reparto della Brigata Julia di stanza in Valcanale. Strutture ormai avvolte dalle erbacce e da recinzioni cadenti, a pochi passi dai campi di sci, in un’area di importanti insediamenti alberghieri. Da anni il problema è stato posta all’attenzione degli amministratori comunali, ma fino ad ora nessuna soluzione per il Demanio, titolare dell’area.
Possibili nuove destinazioni per gli edifici in questione? Si è appreso che la proprietà di un noto albergo si era anche offerta per l’acquisto dell’area, con l’intenzione di ampliare la propria attività, ma la richiesta non ha trovato accoglienza.
Con un ordine del giorno approvato di recente dal consiglio comunale, all’unanimità, il Comune ha esplicitamente chiesto a Governo, Regione e prefettura di mettere a disposizione della comunità, per lo sviluppo dell’attività turistica, i beni dello Stato ora inservibilili e, anche, di non utilizzarli per l’accoglienza di migranti.
E oggi le villette Patter rientrano, loro malgrado, tra quei beni che a causa dell’abbandono riescono ormai solo a regalare una brutta immagine a una località che sta facendo grandi sforzi per sviluppare l’attività turistica. «È una situazione insostenibile, che non possiamo continuare a sopportare – afferma il vice sindaco e assessore all’urbanistica Igino Cimenti –. Certo, ci sono purtroppo anche altri casi in cui dovremo intervenire se le proprietà non si preoccuperanno di rimediare. Due di queste sono a Tarvisio basso, due edifici storici: quello che ospitava il comando della Guardia di finanza e casa Lindaver».
Come convincere le proprietà ad assumersi le proprie responsabilità? «Ci auguriamo innanzitutto – confida Cimenti – che le nostre sollecitazioni trovino comprensione e venga rimediato alle situazioni di degrado, altrimenti il Comune potrebbe essere costretto ad emettere un ordinanza per il rispetto del regolamento edilizio che, in base all’articolo 1, prevede l’obbligo da parte dei proprietari degli edifici del mantenimento dei requisiti di sicurezza e di decoro che convengono alla località turistica».
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