Villa Carinzia Il distretto sanitario non ritornerà
Potrebbe rimanere nell’ex cappella dell’ospedale civile di Pordenone l’anagrafe sanitaria spostata dopo la chiusura di Villa Carinzia. Nello storico edificio devono essere realizzati gli interventi di sistemazione, ma il gradimento della nuova collocazione potrebbe fare diventare definitiva la sede provvisoria in ospedale.
Nell’agosto scorso si ruppe un rubinetto e Villa Carinzia e i locali, dove c’erano gli uffici dell’anagrafe sanitaria del distretto urbano e le sedi di alcune associazioni, rimasero allagati. La Aas 5, per non interrompere il servizio, trasferì subito gli uffici nella ex chiesa dell’ospedale Santa Maria degli Angeli.
«Sembra che la cittadinanza – ha affermato il direttore del distretto urbano Mauro Marin – abbia accettato di buon grado la sede ospedaliera, ben servita dai mezzi pubblici e connessa con la struttura ospedaliera. Dal punto di vista logistico, la nuova collocazione è stata vista come un miglioramento». Adesso per Villa Carinzia si attende la realizzazione degli interventi di sistemazione, la cui progettazione è stata affidata a un professionista.
La valutazione deve tenere conto anche di un altro elemento: secondo programmi, tra due anni e mezzo circa sarà operativa la nuova Cittadella della salute dove troverà spazio il distretto e dove saranno trasferiti gli uffici. Inoltre ci vorrà tempo per la realizzazione dei lavori di sistemazione di Villa Carinzia. «Dobbiamo vedere – ha concluso Marin – se ha un senso spostarsi a Villa Carinzia, tendendo presente che tra due anni dovremo spostarci nella Cittadella della salute». —
D.S.
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