Vigili del fuoco in panne: "I mezzi si fermano spesso"

Autopompe e autoscale vecchi, manutenzioni ridotte all’osso al Comando di Udine. La Cgil ha proclamato lo stato di agitazione: colleghi trasferiti a Tarvisio, chiusa l’officina

UDINE. «Stavamo andando a Cividale e all’improvviso il mezzo si è fermato. Siamo rimasti per strada. E per effettuare l’intervento abbiamo dovuto chiamare un altro veicolo da Udine, lasciando sguarnito quel distaccamento». Renato Chittaro, il coordinatore regionale Funzione pubblica della Cgil, illustra una situazione preoccupante: i vigili del fuoco che operano in Friuli operano con pochi mezzi e personale.

«Al comando di Udine – scrive in una nota assieme al coordinatore provinciale Fp Cgil dei vigili del fuoco di Udine, Mauro Frigatti – mancano uomini e mezzi, sempre più spesso vengono autorizzate spese per manutenzione e riparazione solo dopo aver ampiamente superato la soglia della tolleranza». Insomma, aggiunge Chittaro parafrasando lo slogan “i nostri angeli” usato per commentare i soccorsi che anche i vigili del fuoco hanno portato alle comunità terremotate, «siamo angeli senza le ali. O meglio: senza le autopompe».

Dura, anzi durissima, la nota trasmessa dalla Cgil, unica sigla sindacale ad aver indetto lo stato di agitazione per costringere i vertici ad affrontare tutte le questioni. Venerdì, a Trieste, il direttore generale dei vigili del fuoco, Loris Munaro, siederà al tavolo di conciliazione per tentare di raggiungere un accordo. Al momento, la protesta non è stata condivisa, almeno ufficialmente, da altre sigle sindacali.

«Nel Comando di Udine, il numero delle autopompe è insufficiente, ne servono tre, ma ne abbiamo una sola. Se si guasta – spiega Chittaro – dobbiamo caricare tutto su un furgone e uscire con l’autobotte che per gli incidenti stradali non è un mezzo adatto».

Il sindacalista punta il dito non solo contro l’insufficienza delle risorse, ma anche contro «l’allungamento dei tempi delle riparazione dei mezzi, provocato dalle procedure amministrative». A tutto questo, la Cgil aggiunge «le politiche sempre più attente all’aspetto economico anziché alla tutela dei cittadini». E ancora: «La grave situazione del parco macchine dei vigili del fuoco colpisce anche le autoscale ridotte al minimo e insufficienti a rendere dignitoso il soccorso in ogni luogo».

Chittaro e Frigatti fanno notare inoltre che «sempre più spesso, constatiamo che le autorizzazioni alle spese per manutenzione e riparazione dei mezzi arrivano solo dopo aver ampiamente superato la soglia della tolleranza e sicurezza». Ma non è ancora tutto. Chittaro si sofferma pure sullo smantellamento dell’officina attivata, nel 2015, su sollecitazione delle sigle sindacali, all’interno del comando, dove due persone riparavano i mezzi.

Quel tipo di servizio «garantiva un notevole risparmio di risorse economiche» anche perché «favorivano pure gli altri Comandi del Friuli Venezia Giulia». Ora non è più così perché «il comandante provinciale – sono sempre le parole di Chittaro e Frigatti –, per carenza di servizio, ha trasferito a Tarvisio entrambi gli addetti all’officina, chiudendo di fatto il servizio. Questa decisione - aggiungono - ha creato un clima di forte malumore tra il personale e ha turbato la serenità all’ambiente di lavoro, con inevitabili ripercussioni sul funzionamento generale del Comando».

Nonostante la chiusura dell’officina, «il comandante di Udine - sono sempre i sindacalisti a evidenziarlo - continua a potenziare il parco mezzi con veicoli usati, che dovranno essere sottoposti a lunghe e gravose riparazioni con un incremento delle spese. Questo determina un abbassamento della tutela degli operatori». Non a caso la Cgil chiede di «porre fine alla logica del risparmio per garantire un servizio adeguato alla popolazione». Sempre Chittaro evidenzia che in tutta la Provincia, i vigili del fuoco hanno un’unica autoscala a disposizione: «I politici – conclude – parlano di sicurezza e di presenza sul territorio, ma noi non siamo presenti come Dio comanda».

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