Vienna sotto l'attacco dei terroristi, giovane friulana bloccata in un ristorante

Following gunfire on people enjoying a last evening out before lockdown, police patrol at the scene in Vienna, early Tuesday, Nov. 3, 2020. Police in the Austrian capital said several shots were fired shortly after 8 p.m. local time on Monday, Nov. 2, in a lively street in the city center of Vienna. Austria's top security official said authorities believe there were several gunmen involved and that a police operation was still ongoing. (Photo/Ronald Zak)
Following gunfire on people enjoying a last evening out before lockdown, police patrol at the scene in Vienna, early Tuesday, Nov. 3, 2020. Police in the Austrian capital said several shots were fired shortly after 8 p.m. local time on Monday, Nov. 2, in a lively street in the city center of Vienna. Austria's top security official said authorities believe there were several gunmen involved and that a police operation was still ongoing. (Photo/Ronald Zak)

Una notte di paura, una notte di tensione. “Un colpo durissimo per Vienna, una città in cui si sta bene e ci si sente al sicuro”.  Dania Driutti, originaria di Pozzuolo del Friuli, ci vive da sette anni ed è diventata la presidente del locale Fogolar Furlan.

Quelli vissuti lunedì sera da lei e suo marito sono stati momenti di grande angoscia. Perché la figlia Camilla, 23 anni, per ore è rimasta chiusa in un ristorante libanese non lontano dal luogo dell’attentato.

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“Era uscita con alcuni amici per approfittare dell’ultima serata prima del “coprifuoco” – racconta Dania – che entra in vigore da martedì. A un certo punto i gestori del locale hanno chiuso tutti i clienti all’interno, li hanno fatti spostare dalle finestre, dicendo di non muoversi.

All’esterno, intanto, si sentivano le sirene dei mezzi delle forze dell’ordine e la città sembrava veramente sotto assedio. Poi hanno spostato i ragazzi, in tutto 27, all’ultimo piano dell’edificio in attesa di poter essere riportati a casa. Io sono rimasta in contatto telefonico con mia figlia per tutto il tempo, sono stati momenti davvero molto angoscianti”.

L’ordine della polizia è stato quello di non uscire di casa. “Ci è stato detto di stare chiusi nelle nostre abitazioni perché altri attentatori potrebbero essere ancora in libertà – aggiunge Dania -. Ho sentito telefonicamente e via messaggio gli altri friulani in città e stanno tutti bene. Qualcuno, al momento dell’attentato, si trovava in un ristorante ed è rimasto anche lui bloccato dentro per tutta la serata perché nessuno, per sicurezza, poteva uscire per strada”.

Un attacco che ferisce, che colpisce al cuore la città. “Abbiamo ricevuto tanta solidarietà dai nostri corregionali da tutte le parti del mondo – prosegue Dania -. Non ce lo aspettavamo un attacco simile in una città così tranquilla e invece, in pochi istanti, siamo piombati nel terrore”.


 

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