Viaggio nella Gemona che nel sottosuolo conserva la sua storia

Inaugurati ieri l’ossario e i vani ipogei del duomo cittadino La benedizione di monsignor Brollo. Esposti oggetti e ceramiche
Gemona 28 ottobre 2017. Convegno ed inaugurazione ossario. © Foto Petrussi
Gemona 28 ottobre 2017. Convegno ed inaugurazione ossario. © Foto Petrussi
GEMONA. Sono stati inaugurati ieri, con la benedizione del vescovo emerito monsignor Pietro Brollo, l’ossario e i vani ipogei del duomo di Gemona, un nuovo angolo molto suggestivo da aggiungere al Museo della pieve e tesoro del duomo, che già da diversi anni la Parrocchia di Santa Maria Assunta offre ai visitatori. Quei vani situati sotto la sacrestia del duomo attigui al sacello di San Michele Arcangelo e San Giovanni Battista sono un ambiente molto particolare, realizzato grazie al lavoro dei volontari dell’associazione Valentino Osterman che nel 2008 iniziarono a scavare in quelle fondamenta in cui emergevano strutture precedenti all’attuale duomo, giungendo negli anni a una profondità di otto metri e riportando alla luce moltissime ossa, insieme a tanti resti e testimonianze storiche provenienti dal vecchio ossario realizzato alla fine del 1200, e utilizzato fino all’editto napoleonico del 1804.


Il coordinamento della Soprintendenza ai beni archeologici, che a suo tempo approvò un progetto d’intervento redatto dall’architetto Alberto Antonelli con la supervisione dell’archeologo Davide Casagrande, ha permesso di realizzare un nuovo angolo storico di Gemona da scoprire sia per gli amanti di archeologia, ma anche semplicemente da chi vuole visitare i sotterranei del duomo. Con gli scavi si è giunti alle fondazioni dell’antica torre, ed è stato possibile rinvenire oggetti d’uso personale (medagliette devozionali, monetine, parti di corone di rosario, fedi, collane e spille di estrema semplicità) riconducibili ai secoli XVI-XVII. Più antichi di due-tre secoli sono alcuni cocci di ceramica e alcune monete: parte di questi materiali sono in mostra nell’allestimento realizzato nella vecchia canonica, accanto al duomo.


Gli scavi hanno inoltre consentito di mettere a fuoco la natura della costruzione sacra, a pianta quadrata di notevoli dimensioni, forse addirittura anteriore al primitivo edificio di culto cristiano gemonese, il quale potrebbe risalire al IV-V secolo. I vani oggi visitabili sono costituiti da un atrio, il sacello, gli spazi dell’ossario e il lapidario. Il pavimento della stanza situata sotto il sacello è suddiviso in due zone: il pavimento naturale, su cui poggia il “sarcofago” dove sono state sistemate le ossa riesumate, e una “zattera” rettangolare che costituisce l’area riservata ai visitatori.


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