Via Trieste si svuota Dopo McDonald’s chiude pure Bernardi

Serrande abbassate anche nel negozio d’abbigliamento Marini (Cisl): una cordata friulana interessata alla catena
Di Emanuela Masseria
Bumbaca Gorizia 05.12.2015 Chiuso Bernardi Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 05.12.2015 Chiuso Bernardi Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Lo scorso venerdì ha chiuso i battenti il negozio della catena Bernardi per cui già si presagiva il colpo di grazia, in quel di via Trieste. La questione si inserisce nella più ampia vertenza che riguarda l’intero gruppo, che da più di due anni vede i suoi punti vendita gestiti in amministrazione straordinaria.

Il punto della situazione lo fa il sindacalista della Fiscat Cisl di Udine, Diego Marini. «Ora bisogna attendere cosa succederà il prossimo 16 dicembre, con l’ultima gara per affidare a un compratore tutti i negozi Bernardi in Friuli Venezia Giulia. Lo scorso 20 novembre l’asta pubblicata dal commissario è andata deserta. Questa è l’ultima possibilità. Possiamo anticipare che c’è stata qualche manifestazione di interesse da parte di una cordata friulana». Rimane il fatto che «il punto vendita di Gorizia ha chiuso prima delle altre filiali della regione, dato che era in forte perdita. I costi di gestione hanno imposto questa decisione - afferma Marini, precisando - non ne valeva veramente la pena». Gli altri negozi in Friuli Venezia Giulia, in tutto nove, chiuderanno entro il 24 dicembre».

Nessuno di questi poteva vantare, da quanto appreso, introiti sufficienti a convincere la proprietà a rimanere in campo. L’amministrazione straordinaria è stata comunque posticipata, già qualche settimana fa, al 28 dicembre. Al momento, nel capoluogo isontino i dipendenti per Bernardi sono quattro e rimarranno in cassa integrazione molto probabilmente fino a febbraio, fermo restando che le carte in tavola potrebbero cambiare il 16. La chiusura del negozio Bernardi goriziano pone anche un’automatica riflessione sulle altre attività della zona, che sono numerose. Negli ultimi anni ci sono stati infatti molti cambiamenti, con l’apertura di punti vendita che hanno prima allargato, poi ristretto, le prospettive commerciali tra via Trieste e via Terza armata.

L’assessore comunale al Commercio Arianna Bellan non si sbilancia sull'insieme della attività e afferma di «non aver ricevuto particolari segnali negativi da quella zona. Anche se ha chiuso McDonald e ora Bernardi, non possiamo dire che ci sia una crisi in atto. Altri hanno aperto. Pensiamo ad esempio al grande negozio di bricolage (cinese), al negozio di animali, alla rivendita di oggetti vari (sempre cinese) in via Trieste. So che il negozio di scampoli in via Terza armata non vuole spostarsi, anzi. Ha pure allargato i suoi locali».

Se quindi, si può parlare di un problema, potrebbe essere legato al più ampio quadro della catena Bernardi, unitamente al fatto che l’abbigliamento risente ancora, maggiormente degli altri, della crisi.

Da quelle parti, da tempo ha chiuso anche lo storico Hotel Nanut, posto proprio tra gli ormai abbandonati Bernardi e McDonald. Sembrano andare meglio i limitrofi supermercati e la drogheria Tigotà. Complessivamente, per i negozi continua il grande valzer di aperture e chiusure, che non fa intravedere ancora una stabilità per un commercio cittadino che deve ancora sollevare la testa.

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