Via ai lavori per il reparto di procreazione assistita

SACILE. Conto alla rovescia per il centro di procreazione medicalmente assistita a Sacile: lavori entro 30 giorni in via Ettoreo.
Investimenti pari a 620 mila euro per il centro di procreazione: il budget del riatto nel padiglione Meneghini era stato confermato nel 2015. Previsti lavori di ristrutturazione e adattamento funzionale al secondo piano del padiglione Meneghini per realizzare il centro Pma. Lo prevede il decreto numero 711 del 30 dicembre 2015. Il nuovo centro di fecondazione medicalmente assistita si trasferirà dall’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone a Sacile, dove il direttore Francesco Tomei gestirà circa 6 mila 500 visite e 500 interventi l’anno. Il centro abbatterà i costi per le coppie sterili: almeno 500 euro, con il sostegno della sanità regionale.
Il cronoprogramma per le strutture liventine si concentra nel 2017. «Saranno avviati anche i lavori di rifacimento della facciata del padiglione Meneghini – ha anticipato il primario Giorgio Siro Carniello –. È avviato anche l’iter della richiesta alla Regione per finanziare il servizio h24 del centro di salute mentale, nel padiglione San Gregorio». L’impegno previsto è di circa 3 milioni di euro. «Prevediamo anche la messa a norma del primo piano del padiglione San Camillo per creare il centro polifunzionale delle disabilità».
Nel presidio sanitario decollerà anche il centro assistenza primaria: integrerà le risorse di 11 medici di famiglia con quelle degli specialisti in via Ettoreo. Si tratta di nuovo macro-modello organizzativo per circa 13 mila pazienti, di rilevanza regionale. L’obiettivo a breve è quello di attivare un servizio integrato a 12 oppure 8 ore: il modello è quello del centro di assistenza primaria. Al secondo piano del padiglione Meneghini, Sergi e Biscaro si dovrebbero unire ai colleghi Covre, De Martin, Tedda. Il servizio della medicina di gruppo ha l’obiettivo di potenziare l’assistenza: partirà al quarto piano con Fundarò, Buttignol, Rossetti, D’Amore, Pezzolla e Mussotto nel 2017.
Un anno a gonfie vele: l’ex medicina è stata trasformata in struttura residenziale sperimentale nel 2016 con 28 posti letto. Fa parte della rete delle cure intermedie, cioè strutture a ponte tra ospedale per acuti e domicilio. «L’avvio dei lavori di riqualificazione per la specialità pma sono l’ulteriore tassello al Modello Sacile 2.0 – ha confermato Giorgio Siro Carniello direttore del dipartimento di assistenza primaria aziendale del territorio –. Un’eccellenza per la sanità locale».
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