Vertice sull’ambulatorio della “discordia”

San Quirino: il sindaco vede il direttore del Distretto: «Polemiche strumentali, è tutto a norma»

SAN QUIRINO. L’ambulatorio di medicina generale, che da vent’anni si trova in centro a San Quirino, rischia di essere trascinato, suo malgrado, al centro di un contenzioso preelettorale. Di questa idea sono il sindaco Corrado Della Mattia e il direttore del Distretto sanitario urbano, Mauro Marin, da cui il territorio di San Quirino dipende.

Attaccato sull’argomento, per l’ennesima volta, da Giacomo Bet, segretario di Rifondazione comunista, Della Mattia ieri ha incontrato Marin per «fare il punto della situazione» dell’ambulatorio, che da qualche anno è condotto in modo autonomo dalla dottoressa Da Ronch, la quale fa capo all’Azienda sanitaria. Bet punta il dito sulle lunghe attese dei suoi assistiti, fuori dall’ambulatorio e al freddo, e sulla scarsa sicurezza dei locali, privi di ascensore.

«Premesso che la legge stabilisce che l’ambulatorio medico è di competenza del professionista e non del Comune – puntualizza il primo cittadino –, ho voluto confrontarmi con Marin, il quale ha evidenziato una serie di soluzione già avviate dalla dottoressa. Bet non confonda poi il caso, che a mio avviso non esiste, dei disagi con il progetto di un poliambulatorio, sono cose distinte. Per quest’ultimo insiste nel dire che andava messo a disposizione l’ex municipio, dimenticando che il locale è chiuso dal 2004 e che il Comune non ha i fondi per metterlo a norma».

Da parte sua Marin getta acqua sul fuoco delle critiche. «Mi sono confrontato con la dottoressa – fa sapere – e posso concludere che i locali sono a norma, l’accessibilità è uguale a quella di altri ambulatori e che, per quanto riguarda le lunghe attese, queste dipendono dal fatto che gli assistiti si presentano con anche due ore di anticipo rispetto alla regolare apertura dell’ambulatorio, che quindi rischiano di trovare chiuso».

La dottoressa da qualche mese ha introdotto la visita su appuntamento due giorni a settimana. «Anche alla luce di queste lamentele, che trovo esagerate e strumentali – riferisce il direttore – recentemente ha per di più esteso la prenotazione della visita anche agli altri giorni, sistema che entrerà presto a regime, così da ridurre le attese. In ogni caso – rimarca Marin – la dottoressa si presenta sempre un’ora prima dell’orario di apertura dell’ambulatorio ed è assistita da un operatore: perciò non c’è ragione per cui la gente si presenti con così tanto anticipo».

Quanto al fatto che l’ambulatorio si trova al primo piano e privo di ascensore, Marin precisa: «Le norme prevedono che il medico faccia visite a domicilio alle persone non trasportabili, servizio che la dottoressa offre già».©RIPRODUZIONE RISERVATA

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