Verso il 25 aprile: dai partigiani l’invito a difendere la libertà
il messaggio
sigfrido cescut
Stanno tutti bene. Pur con i loro acciacchi, festeggeranno il 25 aprile cantando “Bella ciao” alle 15, come ha chiesto l’Anpi. Sono i partigiani pordenonesi, e mandano un messaggio di libertà e un abbraccio, in particolare ai giovani studenti che, ogni anno, incontravano puntualmente nelle scuole, portando loro i racconti della Resistenza, facendoli partecipi delle esperienze partigiane
«Abbraccio tutti i giovani. Il futuro dell’Italia è nelle loro mani. Continuino a difendere la libertà, gli ideali e i valori della Resistenza partigiana e della Costituzione. Auguro a tutti loro di adottare, nelle letture di questi giorni, “Le lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana ed Europea”, di “sentire”, con mente e cuore, la gioia della Liberazione, dopo le sofferenze e i lutti della lotta partigiana contro nazisti e fascisti»: lo dice Angelo Carnelutto “Clark”, 93 anni. Autore del libro “Racconti vivi di vita partigiana”, ha combattuto in Piancavallo e Valcellina a fianco del comandante Pietro Maset “Maso”, medaglia d’oro al valor militare.
La sua speranza nel futuro, è condivisa dalla staffetta partigiana Iginia “Gina” Manfè. Da Sarone, a piedi, portava in Cansiglio viveri per i partigiani della “Nannetti”, accompagnando i prigionieri evasi dai lager nazisti e i piloti alleati alla macchia. In un recente docufilm di Alessandra Montico e David Da Ros, Iginia ricorda che a Caneva, nel 1944, a darle la caccia, «c’erano più fascisti… che umani».
Mandano il loro augurio di libertà altri sei partigiani dell’Associazione nazionale partigiani pordenonese, assieme al presidente Loris Parpinel. Si tratta di Dino Mandelli, 95 anni, di Sacile, protagonista della liberazione di Sesto San Giovanni (la Staligrado d’Italia) partigiano fra Piemonte e Lombardia; Antonio Piasentin “Gallo”, 93 anni, presidente dell’Anpi di San Vito, ha combattuto da partigiano in pianura, catturato, deportato, è stato liberato dai sovietici a Berlino; Dino Candusso “Athos”, 93 anni, di San Vito, partigiano in val d’Arzino con il comandante sovietico “Daniel” insignito dall’Italia di medaglia d’oro al valor militare. Candusso è anche poeta. Suoi i versi del dvd “Eravamo ragazzi – Sentieri di coraggio” di Alessandra Montico e David Da Ros; e ancora Ruggero Benvenuto “Biella”, 94 anni di San Vito, ha combattuto da partigiano in pianura e montagna del pordenonese; il sacilese Mario Daneluz, partigiano con la divisione “Nannetti” in Cansiglio.
L’abbraccio e l’invito a cantare “Bella ciao” sabato 25 aprile arriva anche da Manlio Simonato “Fortezza e Ascaro”, 94 anni, combattente nella brigata “Stella rossa – Garibaldi”. “Fortezza” si è sempre battuto per l’emancipazione della classe lavoratrice. —
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