Vent’anni di musica: Anzovino festeggia tra le opere di Celiberti
Due serate, venerdì e sabato, per pochi amici e appassionati. Un concerto, con qualche anteprima, tra quadri e sculture

Un incontro tra fuoriclasse come Remo Anzovino e Giorgio Celiberti, in uno spazio che trascende tutti i confini e diventa mondo.
L’occasione per questo incontro è stato il ventesimo anniversario di attività di Anzovino, che dal panorama musicale del pordenonese, città in cui è nato, si è imposto a pubblici di ogni dove, con tournée negli Stati Uniti e in Giappone, ricevendo premi e riconoscimenti per i suoi lavori.
E questa serie di successi ha spinto il maestro Celiberti a esprimere il desiderio di farlo esibire nel luogo in cui si originano le sue creazioni: nell’atelier di via Fabio di Maniago. In un’occasione così è stato impossibile sfuggire al potere ipnotico dell’arte e della musica, che da sempre hanno la capacità di azzerare i contorni spazio temporali a chi ha la capacità di lasciarsi andare, godendo della loro bellezza.
Si può, quindi, stare sospesi, in un qui e ora che diventa infinito, e lo è stato ieri e venerdì sera, per due serate consecutive per un limitato numero di presenti, che, su invito, hanno avuto l’occasione di vivere un’esperienza straordinaria alla presenza di due maestri che portano alto il nome della regione Friuli Venezia Giulia in ogni dove.
L’atelier di Celiberti si è aperto alla musica e ha offrerto suggestioni e immagini alle note di Anzovino.
Un luogo magico, in cui si incontra prima la scultura che lascia poi spazio alla pittura e in essa moltiplica cuori o travolge con dei colori che entrano nell’anima con una forza dirompente e che ha trovato una partnership perfetta con la musica di un compositore amato in tutto il mondo e che ha saputo creare un suo legame con il mondo dell’arte personalissimo e pluripremiato.
Era il 2019, infatti, quando Anzovino ha ottenuto la Menzione d’Onore al Nastro d’Argento per “La musica nell’arte” con le colonne sonore di “Hitler contro Picasso e gli altri”, “Van Gogh- Tra il grano e il cielo”, “Le Ninfee di Monet. Un incantesimo di acqua e di luce”.
Una serie di lavori che ha avuto la capacità di raccontare quadri e artisti in un modo davvero strabiliante. Anzovino nella sua carriera ha scritto per il teatro, per la pubblicità, per il cinema muto e per il cinema sonoro ma ha sempre trovato il tempo per scrivere anche degli album in cui racchiudere la sua musica nata senza lo scopo di abbinarsi a delle storie già scritte.
Era il 2004 quando è uscito “Dispari” , mentre nel 2012 ha lavorato a un progetto molto apprezzato come “Viaggiatore immobile”. Nel 2017 racconta un’unica notte in un album straordinario come “Nocturne” dando vita a delle suggestioni in grado di arrivare sotto pelle a chi lo ascolta.
Nel 2023 un altro grande lavoro, “Don’t forget to fly”. Dopo vent’anni quel ragazzo con i riccioli fa ancora sognare il mondo che attende con ansia le sue nuove creazioni.
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