Val Saisera, incanto per gli escursionisti

TARVISIO. La verde Val Saisera, che si allunga da Valbruna fino ai piedi delle pareti nord del Nabois e dei gruppi dello Jôf Fuart e del Montasio, d’inverno è il paradiso dello sci di fondo, mentre nella stagione estiva lo è per gli amanti dell’escursionismo. E’ l’ideale per i praticanti d’ogni età del nordic walking ed è, soprattutto, un luogo di riferimento per le famiglie che qui possono andare alla scoperta dei luoghi di grande pregio naturale.
Punto di riferimento per le camminate nel regno dei cervi (ma anche la lince è un’abitante della foresta tarvisiana) è il rifugio “Martinz” (oppure l’area di malga Saisera vicina alla cappella Florit). Invece, per le escursioni riservate ai più allenati, preziosi punti di riferimento sono i rifugi “Fratelli Grego”, a quota 1.389 metri, a est della Sella Somdogna, e il “Luigi Pellarini” a 1.499 metri,sulla Carnizza di Camporosso.
Dal “Grego”, situato al margine di una radura frequentata da caprioli e cervi, si ha una splendida visuale sui versanti nord del Montasio e su quelli ovest dello Jôf Fuart. Lo si raggiunge con un camminata in salita da malga Saisera di neanche un’ora, mentre dal versante di Sella Somdogna è sufficiente una passeggiata di 10 minuti da dove si lascia l’auto dopo aver percorso la Valle di Dogna.
E’ una struttura caratteristica in legno, gestita dal 2004 da Renato Ben (telefono 0428.60111), ha una disponibilità di 38 posti letto e, soprattutto, offre anche la buona cucina casalinga (polenta e frico, gulasch e minestroni) che ne ha fatto un apprezzato un punto di ristoro per gli alpinisti che scelgono di arrampicare sulle impervie pareti del Montasio come la via Kugy-Horn con tratti di I, II e IV grado, la diretta Gugy o la via attrezzata Amalia e per gli escursionisti che scelgono gli itinerari sui sentieri della Grande guerra verso lo Jôf di Miezegnot e lo Jôf di Somdogna.
Dal “Grego” si possono effettuare anche appaganti traversate verso i bivacchi Stuparich e Mazzeni, come verso Dogna e Malborghetto, ma la più ambita è quella che consente di arrivare, attraverso Sella Nabois, al rifugio “Pellarini”, ai piedi delle più importanti vie alpinistiche dello Jôf Fuart.
Ovviamente, il “Pellarini”, gestito da Barbara Perdan, è raggiungibile anche salendo dalla Val Saisera in circa un’ora e mezza di cammino, nonché con la traversata dal rifugio Corsi. Ingentilito con buon gusto dalla gestrice, ha una disponibilità di una quarantina di posti letto. E fino al 20 settembre la cucina sfornerà piatti tipici, ma anche canederli, gnocchetti tirolesi, piatti a base di funghi, crostate e altri dolcetti molto graditi dai palati. Info al 333.7999272.
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