Uti e burocrazia, "stoppati" i nonni vigile di Udine

Bloccato un servizio importante per la città. I volontari devono fare dei corsi

UDINE. L’Uti ferma i nonni vigile. Ai già numerosi intoppi che costellano il pianeta delle Unioni territoriali intercomunali se ne aggiunge uno nuovo, quello relativo al servizio di volontari per la sicurezza. Servizio particolarmente apprezzato davanti alle scuole.

Colpa di alcune ore di formazione che mancano sul “curriculum” dei volontari e, con il farraginoso passaggio alle nuove organizzazioni territoriali, sono emersi alcuni dettagli sui quali fino a ora si era sorvolato.

In questi giorni sono in corso le verifiche in merito ad alcuni aspetti sulla formazione dei volontari sul fronte della sicurezza e l’attività, non essendo “in regola” con la nuova burocrazia dell’Unione del Friuli Centrale, è stata sospesa a data da destinarsi.

Sindaco e direttore dell’Uti rassicurano sulla celere ripresa del servizio, non appena le verifiche saranno ultimate, ma nel frattempo i “nonni vigile” – che mettono a disposizione gratuitamente il loro tempo presidiando le aree scolastiche e garantendo la sicurezza dei bambini all’entrata e all’uscita da scuola –, da ieri mattina se ne stanno in poltrona, in attesa di una chiamata che li riaccolga al lavoro.

L’intoppo burocratico

«Già quattro mesi fa l’allora comandate Sergio Bedessi aveva sollevato il problema della mancanza di quattro ore di formazione dedicate alla sicurezza, affinché i nonni vigile svolgessero nelle migliori condizioni l’attività – commenta il sindaco Furio Honsell –; l’arrivo e il passaggio alle Uti è stata l’occasione per mettere i puntini sulle “i”».

Questione di pochi giorni, rassicura il sindaco, giusto il tempo di verificare alcuni aspetti e poi i volontari potranno rientrare in servizio, attività che peraltro fino al 31 dicembre hanno continuato a svolgere senza complicanze. «Si tratta veramente di un aspetto minimale, tanto che comunque i volontari hanno svolto l’attività sino a fine anno – aggiunge Honsell – e a brevissimo potranno riprendere».

Stessa versione da parte del direttore dell’Uti Friuli Centrale Giuseppe Manto: «Stiamo verificando alcuni aspetti in merito alla sicurezza sul lavoro e abbiamo ritenuto opportuno sospendere momentaneamente il servizio alla comunità.

Il problema è legato alla formazione dei nonni vigile – prosegue –, che non sappiamo ancora se sia specifica in materia di sicurezza sul lavoro, due aspetti diversi che s’incrociano e non si sovrappongono». Ieri pomeriggio l’incontro con il responsabile del servizio prevenzione e protezione è servito a far luce su alcuni dettagli che verranno definitivamente chiariti nei prossimi giorni.

«La questione è all’attenzione delle persone competenti che si stanno adoperando per risolvere il prima possibile il problema – conclude il direttore dell’Uti Friuli Centrale – e comunque in un paio di giorni contiamo di ripartire».

Gratis davanti alle scuole

Il Comune, insomma, intende ripristinare al più presto il servizio. Anche perché questi volontari, una decina in città, rappresentano una risorsa da non sottovalutare per l’amministrazione, considerando che la loro presenza riduce il numero di agenti di polizia locale nei plessi scolastici, i quali possono così essere impiegati e concentrarsi su altre aree della città.

Ogni giorno, i nonni sono presenti agli attraversamenti pedonali di via Baldasseria, via Della Faula-via Massaua, via Padova, via Gorizia, viale Tricesimo, via Colugna e via San Daniele, per vigilare sugli scolari all’entrata e uscita dalle scuole, e solo due mesi fa la stessa amministrazione ha voluto premiare l’impegno dei volontari consegnando un riconoscimento agli speciali “angeli” della strada, auspicando di potersi avvalere della collaborazione di ulteriori persone da impiegare davanti alle scuole.

Un’alternativa alla televisione

«Ho 74 anni, sono pensionato e per non stare a casa tutto il giorno mi sono avvicinato a questo servizio, al quale mi sono affezionato e mi piace, è fonte per me di grande soddisfazione», racconta Luigi San Marco, uno dei nonni vigile udinesi impiegato davanti alla Ada Negri.

«Non ho figli, ma ho undici nipotini e so che cosa significa stare in mezzo ai bambini, che sono in grado di regalare tutti i giorni un’emozione. Pensare che per Natale mi hanno regalato una letterina in cui mi ringraziavano per la disponibilità e mi chiamano nonno: speriamo ci riprendano a breve – si augura il volontario –, anche perché non ci è stato spiegato per quale motivo il servizio sia stato sospeso.

È stata un’amara sorpresa». Dispiaciuto anche un altro collega, Giuseppe Guerrieri, già volontario della Protezione civile e nonno vigile alla Boschetti Alberti da diversi anni. «Non ci hanno dato tante spiegazioni – confessa Giuseppe –: sono sempre felice e mi piace stare in mezzo ai bambini e alla loro allegria, salutano, sono riconoscenti e ti danno la mano.

Siamo davvero dispiaciuti e contiamo che ci riprendano al più presto perché oltre ad essere un servizio molto utile alla comunità serve anche a noi come occasione per sentirci apprezzati anche dai cittadini più piccoli».

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