Un’onda lo fa cadere dalla barca: disperso in mare
E’ successo in Croazia: da venerdì soccorsi impegnati nella ricerca di un triestino di 71 anni. In Veneto ancora danni per il maltempo

Un triestino di 71 anni, Maurizio Kalik, è disperso in mare in Croazia. L'uomo, che appartiene alla Società triestina Sport del mare, è caduto in acqua nel pomeriggio di venerdì 21 luglio, attorno alle 15.30, durante la tempesta che si è scatenata nel golfo di Trieste e sul litorale sloveno e croato.
L’incidente
Kalik era a bordo di una barca a vela, una Salona 37, in acque croate, tra Parenzo e Cittanova, assieme alla moglie quando un'onda l'ha fatto cadere in mare. In quel momento stava tentando di rimuovere la randa.
Le ricerche
Le autorità competenti, croate e italiane, lo stanno cercando. Trattandosi di un cittadino italiano, la Capitaneria di porto di Trieste ha informato il Comando generale a Roma.
Il Comando ha preso contatti con le autorità croate dando immediata disponibilità di mezzi e uomini per contribuire alle ricerche. Tutti i Comandi, da Trieste a Venezia, sono allertati e pronti a inviare le loro unità.
La Società Sport del mare
Intanto la Società triestina Sport del mare ha pubblicato un post sui social dicendosi vicina alla famiglia in queste ore difficili: “La STSM, stringendosi alla famiglia e in particolare alla moglie Miriam e al figlio Massimo, annuncia la scomparsa (in mare, ndr) del proprio socio Maurizio Kalik”.
Il post ripercorre poi i fatti: "Venerdì pomeriggio, verso le 15.30, mentre i coniugi risalivano l'Istria nel tratto tra Parenzo e Cittanova, hanno visto l'arrivo di un "neverin".
Maurizio aveva già terzarolato la randa e puntava all'approdo sicuro a Cittanova. Tuttavia il fronte è arrivato a incredibile velocità e, nel tentativo di ammainare la randa, a causa del moto ondoso, ha perso l'equilibrio cadendo dalla tuga direttamente in mare.
Subito la moglie, già al timone, ha tentato il recupero ma, complice la randa non del tutto ammainata e le raffiche sempre più forti (sono state segnalate punte di 65 nodi), ogni tentativo di governo è stato fortemente limitato.
Ben presto è stato perso il contatto visivo e l'imbarcazione veniva sospinta a poca distanza da terra.
Per evitare di andare a scogli a questo punto l'unica decisione possibile: dirigersi in porto a Cittanova.
In tutto ciò è stato ovviamente lanciato via radio la richiesta di soccorso, ribadita poi anche da altre imbarcazioni.
Tuttavia i mezzi di ricerca (Polizia e Capitaneria) accorrevano sul posto con poca tempestività, mentre alcune imbarcazioni private erano già in perlustrazione appena passata la buriana.
Poco prima delle 17 la notizia giungeva anche al nostro presidente che ha allertato altri soci auspicando che alcuni di loro fossero in barca nella zona e affinché potessero convergere sul posto. Contemporaneamente, con altri soci STSM, si metteva sulla via di Cittanova con il figlio.
Giunti sul posto, si sono mollati gli ormeggi dell'imbarcazione di Maurizio e, fino alle ultime luci, si è continuato a perlustrare tutta l'area tra Lanterna e Cervat-Porat rinvenendo, purtroppo, soltanto molti detriti finiti in mare con la buriana".
Ancora maltempo in Veneto
E, sempre venerdì, una seconda ondata di maltempo si è abbattuta anche in Veneto. Fortunatamente i danni sono più contenuti rispetto a quanto capitato mercoledì notte con la grandinata che ha provocato pesanti danneggiamenti ad automobili e abitazioni tra la Rivera, Chioggia e Pellestrina.
Sta di fatto che un forte acquazzone è stato accompagnato da violente raffiche di vento che hanno portato all’abbattimento di numerosi alberi. Ad essere maggiormente coinvolte sono state le città di San Donà, Jesolo, Mestre e Marghera.
Diversi gli interventi dei vigili del fuoco in tutta la provincia di Venezia. Le situazioni di maggior gravità, come detto, hanno interessato il litorale ma anche l’entroterra.
Alberi abbattuti a Mestre, in via Piave. A Cavallino-Treporti per forte vento una vettura sul ponte del Sile ha perso la roulotte che stava trainando che è finita contro i jersey che delimitano la pista ciclopedonale. Tutta la provinciale Fausta si è coperta di rami dei pini posizionati lungo l'arteria del litorale.
Grandine anche a Venezia, dove però non si sono riscontrate grandi criticità.
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