Uno su cento soffre di depressione e ansia Più colpite le donne

I dati del Centro di salute mentale di Udine Sud La responsabile del servizio: il 9 per cento è straniero
Di Anna Dazzan

Negli ultimi vent’anni, il numero di persone in carico al Centro di salute mentale di Udine Sud è raddoppiato. «Ci sono 700 persone che seguono un percorso di cura, su un bacino di 65 mila persone. Il che significa che ci stiamo riferendo all’incirca ad una persona su 100. La popolazione di riferimento per l’intero distretto (Udine Sud e Nord, Cividale, Tarcento e servizio psichiatrico di diagnosi e cura all’ospedale civile) è di 215 mila abitanti, delle quali sono in cura circa 3.000».

A illustrare la situazione, alla vigilia dell’Open day che domani, giovedì, dalle 15 alle 20, aprirà le porte del Csm Udine Sud di via Pozzuolo 330, è la responsabile del servizio Maria Angela Bertone, che ci tiene a spiegare come l’aumento di questi numeri debba essere letto con molta attenzione. «Questi dati non ci dicono necessariamente – o solamente – che il disagio psicologico è in crescita, ma anche che il sistema arriva di più alle persone».

Se è vero che dagli anni Novanta i problemi psicologici della popolazione udinese sono cambiati e anche aumentati, è anche vero che il dipartimento di salute mentale ha subito anch’esso una trasformazione.

Nel 1999 è stato aperto il primo centro 24 ore su 24 a Udine Sud. Un centro che oggi conta 30 dipendenti che formano un gruppo di lavoro composto da psichiatri, educatori, assistenti sociali, infermieri, riabilitatori e psicologi, al lavoro 7 giorni su 7. «Il numero, però – ammette Bertone – non è sufficiente se si vuole fare un servizio adeguato alle esigenze».

Se il numero delle persone in cura è cresciuto, dunque, è anche perché sono di più quelle che si fidano del servizio pubblico e di queste il 60%, sempre prendendo il bacino di Udine Sud come riferimento, sono donne. «Da diversi anni le donne sono più numerose degli uomini – conferma la Bertone – anche a livello nazionale ed europeo. Rispetto alla tipologia di sofferenza nei Centri di salute mentale regionali si verifica quello che osserviamo nel resto d’Italia, ovvero che la metà dei pazienti in cura soffrono di disturbi psichici importanti, ma recentemente si è registrato un aumento di pazienti con problemi psichici meno gravi, che si ascrivono nell’area della sofferenza depressiva, dell’ansia e dello sviluppo della personalità».

Sono dunque aumentati i disturbi legati alla costruzione della personalità, che si inseriscono nella lettura di un’epoca di incertezza e difficoltà socio-economica. «Negli ultimi anni – continua la psichiatra – c’è stato inoltre un progressivo aumento di pazienti con cittadinanza straniera, che allo stato attuale costituiscono circa il 9% dei pazienti in cura».

Tutti i numeri e i dettagli sulle attività del Csm di Udine Sud saranno illustrati durante l’Open day di domani, ideato per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle patologie mentali e sull’importanza della loro diagnosi precoce. «Il senso di questa giornata sta nella frase espressa dai familiari di un giovane paziente in cura, che visti i miglioramenti del ragazzo ci hanno semplicemente detto “se avessimo saputo prima che lavoravate così, saremmo venuti subito”».

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