Undici anni fa a Udine la morte di Eluana Englaro

UDINE. «Esattamente undici anni fa Udine seppe garantire il diritto alla giustizia e all’autodeterminazione Eluana Englaro. Diciassette anni durò la battaglia civile di Beppino Englaro. Oggi abbiamo grazie a loro una legge sulle disposizioni anticipate di trattamento e sul consenso informato. In una giornata come oggi deve andare un pensiero di riconoscenza al loro coraggio civile».. Così, domenica, 9 febbraio, il consigliere regionale di Open sinistra Fvg Furio Honsell – che all’epoca del trasferimento della Englaro da Lecco a Udine era sindaco del capoluogo friulano – ha inteso ricordare l’anniversario di una morte che resterà scolpita non soltanto nelle cronache italiane, ma anche nel dibattito che ancora tiene vivo l’argomento.

Intanto in serata, come avviene ogni anno, su richiesta della famiglia è stata celebrata la messa di ricordo della donna sepolta in Carnia. La comunità di Paluzza in chiesa ha voluto partecipare alla celebrazione tenuta dal parroco don Tarcisio Puntel. «È stata una cerimonia molto partecipata e sentita – ha detto Armando Englaro, fratello di Beppino – perché il parroco conosce molto bene sia la vicenda di Eluana sia la nostra famiglia. È stata quindi una celebrazione eccezionale, che ha visto arrivare a Paluzza anche gente di fuori».

Tornando agli effetti della battaglia civile di Englaro, si stima che a ottobre 2019 siano state depositate nei Comuni italiani 170.000 Dat (Dichiarazioni anticipate di trattamento); si tratta di un numero che però non tiene conto di quelle depositate negli studi privati dei notai e direttamente alle strutture sanitarie. Il testamento biologico è un documento legale che permette di dichiarare in anticipo i trattamenti sanitari, inclusa nutrizione e idratazione artificiale, a cui si intende esser sottoposti nel caso di malattia o traumi che lo rendano impossibile.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto