«Una zona cuscinetto tra industrie e case»

Appello dei comitati al Cipaf per limitare l’impatto dell’ampliamento della zona industriale

OSOPPO. Conferenza stampa, ieri mattina, lungo i binari della ferrovia che serve la zona industriale, accanto alla provinciale 263, organizzata dai comitati di cittadini e Legambiente relativa alla recente approvazione della variante al Piano regolatore comunale, che prevede l'allargamento dell'area industriale di 800 mila metri quadrati.

La variante è stata approvata in queste settimane dall'amministrazione regionale. Dal canto loro, comitati e associazioni ambientalistiche, che già in passato avevano raccolto oltre 500 firme chiedendo attenzione per l'avvicinamento dell'area produttiva al centro abitato della cittadina, continuano a presentare le loro proposte per limitare il possibile impatto ambientale di questa operazione.

Ieri mattina, in occasione della conferenza stampa erano state sistemate diverse bandiere a segnare il limite della futura zona industriale secondo il nuovo allargamento: «A questo punto - ha spiegato Vittorio Battigelli del comitato per lo sviluppo sostenibile della zona industriale - se l'iter dell'allargamento è ormai arrivato in porto, chiediamo alla direzione del Consorzio industriale Cipaf, di considerare la possibilità di creare una fascia-cuscinetto tra l'area nuova e l'abitato di 200 metri, 100 dei quali da destinare ad area boscata in modo tale da limitare l'impatto che questo allargamento potrà avere sulla cittadina. Non abbiamo alcun preconcetto rispetto alle imprese del Cipaf ha proseguito il rappresentante del comitato - chiediamo solo un confronto serio che permette di salvaguardare produzione e occupazione, e allo stesso tempo ambiente e i residenti».

Alla conferenza stampa erano presenti anche i rappresentanti del comitato Arca, che da anni si battono contro la realizzazione dell'autostrada Cimpello-Gemona che nel suo ultimo tratto attraverserebbe anche la zona industriale di Rivoli, parallelamente all'A23 fino al casello: per il Comitato l'opera è insostenibile, sia per l'impatto che essa avrebbe sulle strette del Tagliamento ma anche dal punto di vista economico.

Piero Cargnelutti

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