Una nuova “casa” per disabili psichici

SACILE. Taglio del nastro a “casa Ulivo” e convegno sul co-housing “Vivere insieme, nuovi modi di condividere l’abitare”: il 29 novembre appuntamento alle 10 a palazzo Tadea con l’associazione Artsam-Pn-dopo di noi. È una casa Ater quella che alza la bandiera dell’autonomia e l’integrazione dei disabili psichici in recupero e abbatte l’affitto da 500 euro medi a 150 mensili.
Casa Ulivo. Appartamento numero tre, dopo casa Moroldo e casa Magnolia: a Spilimbergo per il nuovo gruppo di autonomia abitativa nei progetti di “co-housing”. Un gruppo di tre uomini che hanno vissuto il disagio psichico e aumentano a 11 quelli provinciali. «È un traguardo molto importante – ha anticipato Savina Capuzzello, presidentessa dell’Artsam-ddn –. Nel nuovo gruppo-appartamento abitano tre persone che sono state in carico al Dipartimento di salute mentale. Con il risultato di permettere un significativo turn-over nelle strutture dipartimentali (pari al 40%). In undici case Artsam-ddn ci sono 14 assistenti famigliari impiegati e un coordinatore-tutor assunto«. Le case sono gestite da chi le abita: l’obiettivo è quello dell’integrazione sociale e della vita quotidiana vissuta fuori dai reparti di ospedale.
La formula. «Le persone che abitano gli appartamenti li considerano come casa propria – dice ancora Capuzzello con la volontaria Aurelia Pichilli –. Una casa in autonomia è capace di togliere le etichette di pazienti o di ospiti: le persone hanno un ruolo di protagonisti attivi nella conduzione, con diritto di parola e di opinione». La collaborazione tra l'Azienda sanitaria, il Dipartimento di salute mentale, l’Ambito urbano e l’associazione dei familiari, funziona. «Hanno collaborato al convegno l’Aas5, Csm, Comune di Spilimbergo, Distretto nord, Regione: al tavolo dei relatori il direttore dell’Aas5 Giorgio Simon, con Giuseppe Geppini, Angelo Cassin, Paola Busetti, Angioletto Tubaro e il sindaco Renzo Francesconi. «Lo sforzo maggiore dell’associazione dei familiari è quello di riprodurre un ambiente accogliente e sereno in cui sia ridotta al minimo la presenza di addetti ai lavori – sottolinea Capuzzello –. Nessuno può restare tutta la vita in una struttura, da quando i manicomi sono stati chiusi. La malattia mentale non può significare ricovero, separazione, scavalcando i diritti di chi sta male».
Le scuole. Alternanza scuola-lavoro per gli studenti dell’Isis Flora e stage per offrire tirocini guidati ai ragazzi nei percorsi di formazione verso le professioni sociali: nel co-housing a Spilimbergo. «La malattia mentale non può significare ricovero, separazione, scavalcando i desideri, i bisogni profondi, i diritti di chi sta male e vorrebbe una vita vera – aggiunge Aurelia Pichilli, la coordinatrice degli stage –. I percorsi riabilitativi che permettono di superare, in tutto o in parte, i disagi fanno scuola».
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