Una folla per l’addio a Beltrame

TAVAGNACCO. «Quello che più ci mancherà è il suo sorriso. Basta guardare quante persone ricordano quel suo sorriso per capire che voleva dire molte cose: rispetto, positività, entusiasmo, passione»: questo il pensiero del sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, al termine della funzione religiosa che ha salutato Stefano Beltrame, il 46enne friulano che ha perso la vita domenica in un incidente in montagna. Ai funerali, che si sono svolti nella chiesa parrocchiale di Colugna, ha partecipato tantissima gente, la comunità di Colugna, amici, parenti, amministratori, l’ex sindaco di Tavagnacco, Mario Pezzetta, il senatore Francesco Russo e molti altri. Una comunità intera, che la chiesa di Colugna ha faticato a contenere.
In prima fila il primo cittadino di Trieste con la fascia tricolore, accompagnato da tutta la giunta e dal consiglio comunale praticamente al completo, assieme al vicepresidente della Provincia triestina Igor Dolenc. Stefano Beltrame, infatti, era consigliere comunale del Pd nel capoluogo regionale e a rendergli omaggio c’era anche il gonfalone della città. Ai piedi dell’altare, accanto al feretro ricoperto di fiori bianchi su cui spiccava la sua fotografia sorridente, anche il gonfalone dell’Università di Trieste, per la quale Stefano lavorava da 14 anni. I colleghi e gli amici hanno partecipato in silenzio con le lacrime agli occhi, tutti con in mano una rosa rossa.
«Voglio ringraziare tutti voi - ha esordito don Franco Fracasso, parroco di Colugna, che ha celebrato la funzione –, voglio portarvi anche il grazie di Stefano per quanto avete dato a lui e per essere con lui in questo momento decisivo di incontro con il Padre Celeste. Lui che amava i monti sarà davanti al Dio d’Israele che è il Dio dei monti».
Poi il pensiero di don Franco è andato a papà Roberto, a mamma Graziella e alla sorella Monica, per i quali ha chiesto l’aiuto della consolazione affinché lenisca «un dolore, uno strappo che resta. La consolazione è la salvezza che vince la morte del cuore». Stefano Beltrame, infatti, è stato strappato alla vita e agli affetti a 46 anni domenica sul monte Plauris: è caduto per 120 metri nel dirupo mentre cercava di salire sulla cima più alta del Friuli. Una perdita improvvisa, che ha gettato nello sconforto la sua famiglia e i suoi affetti, un paese intero e un pezzo importante di Trieste.
Al termine del rito, le lacrime. Quelle composte e dolorose di mamma Graziella, che ha ricevuto l’abbraccio di tutti e in particolare di Cosolini, che ha stretto a sé tutta la famiglia di Stefano. Stefano che è stato ricordato anche nell’aula della Camera a Roma dal deputato del Pd Ettore Rosato: «Il ricordo che porterò con me di Stefano Beltrame è quello di un amico, benvoluto da tutti in città, impegnato nelle istituzioni, rispettato e stimato». Rosato l’ha definito «un uomo messo duramente alla prova dalla vita, ma che ha saputo superare le difficoltà con grinta e determinazione e che per questo rappresenta un esempio per tutti noi. Esprimo a nome mio e di tutto il Pd le più sentite condoglianze alla sua famiglia».
Simonetta D’Este
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