Una discarica abusiva nell’ex distributore

Il vecchio chiosco è stato spesso utilizzato anche come rifugio notturno. Dal Comune un’ingiunzione alla proprietà affinché metta in sicurezza la zona 
Udine 9 Aprile 2018 ex distributore esso vle venezia Agenzia Petrussi foto Turco Massimo
Udine 9 Aprile 2018 ex distributore esso vle venezia Agenzia Petrussi foto Turco Massimo

UDINE. Un tempo distributore di benzina, oggi discarica abusiva di rifiuti anche ingombranti e dormitorio per chi cerca un rifugio per qualche notte: è l’ex area di servizio Esso che si trova alla fine di viale Venezia, sulla destra, prima dello svincolo che conduce alla tangenziale.

Il Comune, dopo aver ricevuto numerose segnalazioni da parte di passanti e residenti, si è attivato per cercare di risolvere il problema. Lo scorso anno, anche se si tratta di un terreno di proprietà privata, ha effettuato una pulizia per ragioni di sicurezza e igiene. Ma poi, visto che l’area non è nè recintata, nè sorvegliata, tutto è tornato come prima in poco tempo.

Ecco perché, nel febbraio scorso, la polizia locale del Friuli centrale (Nucleo di prossimità) ha notificato alla società proprietaria, una srl piemontese, un’ingiunzione di sgombero, un documento nel quale si richiedono: la demolizione del vecchio chiosco sul quale si distingue ancora la scritta “Esso”, un’accurata pulizia e la recinzione della zona. Il termine concesso dall’amministrazione sta per scadere.

I tempi, come ha spiegato ieri l’assessore comunale all’Ambiente Enrico Pizza, si sono dilatati perché la società alla quale è intestato il terreno era gestita da un curatore fallimentare. Ma adesso dovremmo essere vicini alla soluzione.

La proprietà, naturalmente, non è responsabile degli scarichi abusivi di rifiuti e materiali vari, tuttavia ha la responsabilità del ripristino. I vigili urbani nel tempo hanno effettuato ripetuti controlli sulle immondizie stesse alla ricerca di qualche indizio per risalire alle persone che avevano effettuato gli abbandoni. Ma dai sacchi neri non era spuntato alcun elemento utile.

«Credo che quel distributore sia stato dismesso negli anni 70-80 – ricorda Bruno Bearzi, presidente della sezione provinciale della Federazione italiana gestori impianti stradali di carburanti – e, quando un impianto viene chiuso definitivamente, la legge impone una bonifica e successivi controlli da parte dell’Arpa, l’Agenzia regionale per l’ambiente, anche con carotaggi che possano escludere l’eventuale infiltrazione nel terreno di inquinanti. Di solito vengono eliminate le cisterne o vengono rese inerti. Solo al termine di tali procedure il terreno può essere ceduto».

Erano stati i cittadini, più di due anni fa, a sollevare la questione. Di recente gli agenti della Municipale avevano provveduto alla rimozione di una Fiat Multipla abbandonata che veniva utilizzata, così come il vecchio chiosco, come riparo notturno.

Lo scorso anno il Comune ha recuperato quattro tonnellate di rifiuti abbandonati per un totale di 36 interventi, di cui sei per materiali pericolosi. Nel 2014 furono 68 gli interventi, nel 2015 51 e 40 nel 2016. Stando ai dati, dunque, ne vengono abbandonati sempre meno, anche grazie, come aveva precisato Pizza, «ai controlli delle forze dell’ordine e all’installazione di sbarre e blocchi di cemento a salvaguardia delle aree verdi».
 

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