Una borsa di studio dedicata a Elisa Valent morta in Spagna

Venzone e San Demetrio ricordano l’universitaria di Carnia A breve la pubblicazione del bando per gli studenti meritevoli
Di Giacomina Pellizzari
Venzone 23 ottobre 2016. Festa della Zucca. Foto Petrussi
Venzone 23 ottobre 2016. Festa della Zucca. Foto Petrussi

VENZONE. Elisa Valent non aveva compiuto 25 anni, era una studentessa universitaria, morì in Spagna assieme ad altre amiche che in un giorno di marzo salirono su uno dei pullman che portavano gli studenti in Catalogna. La giovane perse la vita in un incidente stradale, ma Venzone non l’ha dimenticata. E neppure il Comune amico di San Demetrio ne’ Vestini che per ricambiare la generosità ricevuta nel 2009, quando parte della provincia de l’Aquila venne distrutta da un terremoto, ha deciso di collaborare con l’amministrazione della cittadella medievale organizzando di alcune iniziative comuni, tra cui l’istituzione di un borsa di studio intitolata a Elisa. Ieri, mentre la festa della zucca richiamava migliaia di visitatori, i sindaci Fabio Di Bernardo e Silvano Cappelli, hanno firmato la convenzione.

A questo punto toccherà alle due giunte ratificare la decisione per elaborare poi il regolamento e stabilire chi potrà partecipare al bando. «Aiutare i ragazzi meritevoli - hanno spiegato Cappelli e Di Bernardo - è il modo migliore per ricordare la studentessa strappata troppo presto alla vita».

La borsa di studio intitolata a Elisa Valent, non è l’unica iniziativa che San Demetrio si appresta a organizzare in collaborazione con Venzone. Il legame nato quando la delegazione di Venzone, con in testa l’assessore Franco D’Angelo e gli alpini dell’Ana, consegnò l’attrezzatura per la mensa scolastica nel Comune distrutto dal terremoto, favorirà il trasferimento della festa della zucca nell’aquilano. «Abbiamo applicato il vostro modello alla nostra festa del pane» ammette Cappelli guardando con un pizzico di invidia il centro storico di Venzone pieno di gente. Guardava e pensava a San Demetrio: «Anche noi - ha ripetuto - vogliamo rinascere così».

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